GALLHAMMER - "The End"
(Full-lenght, Peaceville Records, Maggio 2011)
Voto: 5,5/10
Genere: Crust/Black/Doom
Line-up: Vivian Slaughter (voce, basso), Risa Reaper (voce, batteria)
Terzo album per la "female-band" giapponese Gallhammer alle prese con la seconda uscita sotto l’ala protettiva della Peaceville che sembra voler puntare forte sulle due artiste nipponiche, autrici di una sorta di concentrato doom/black/crust velato da atmosfere malsane e soluzioni drone alla Sunn O))) periodo Black One (ma sia chiaro che le nostre, a livello qualitativo, ben poco hanno da spartire con sua maestà Stephen O’Malley.
The End rappresenta rispetto al passato un calo di qualità evidente, con le due giapponesine ormai troppo preoccupate di risultare quanto più sporche, depresse e cattive possibile tanto da perdere la bussola in qualche frangente di troppo e risultare in fin dei conti troppo ripetitive.
L’album infatti, composto da sette brani per una quarantina di minuti circa di musica, sembra un unico monolite in cui viene difficile distinguere un brano dall’altro tanto le soluzioni sono pressochè identiche e giocate sulle solite stagnanti atmosfere in cui grida disperate, growling marcio, riffing pesante e dalle tinte tipicamente black ‘n’ roll la fanno da padrone.
Con una produzione affascinante e volutamente "da cantina" come i maestri Darkthrone insegnano pochi sono i picchi qualitativi del lavoro che fa perno sulla title track che apre lo stesso e che segue una linea più plumbea e strisciante, maggiormente doom rispetto al resto del lotto.
Per il resto c’è ben poco da sentire che la band non abbia già proposto in passato o all’interno del lavoro stesso, se non un brano comunque interessante come Aberration giocato su vocalizzi isterici tipici di certa dark-wave ottantiana ed il solito pesantissimo growling della "dolce donzella" Vivian Slaughter o la successiva Sober che a livello qualitativo si difende discretamente.
Per il resto tuttavia, poco o nulla con i dodici minuti inutili di Wander o come il completo anonimato di 108=7/T-NA che chiude un lavoro che meriterebbe pure un ascolto ma che, tutto sommato, non lascia nulla all’ascoltatore.
Track-list:
01. The End
02. Rubbish CG202
03. Aberration
04. Sober
05. Entropy G35
06. Wander
07. 108=7/T-NA
(Full-lenght, Peaceville Records, Maggio 2011)
Voto: 5,5/10
Genere: Crust/Black/Doom
Line-up: Vivian Slaughter (voce, basso), Risa Reaper (voce, batteria)
Terzo album per la "female-band" giapponese Gallhammer alle prese con la seconda uscita sotto l’ala protettiva della Peaceville che sembra voler puntare forte sulle due artiste nipponiche, autrici di una sorta di concentrato doom/black/crust velato da atmosfere malsane e soluzioni drone alla Sunn O))) periodo Black One (ma sia chiaro che le nostre, a livello qualitativo, ben poco hanno da spartire con sua maestà Stephen O’Malley.
The End rappresenta rispetto al passato un calo di qualità evidente, con le due giapponesine ormai troppo preoccupate di risultare quanto più sporche, depresse e cattive possibile tanto da perdere la bussola in qualche frangente di troppo e risultare in fin dei conti troppo ripetitive.
L’album infatti, composto da sette brani per una quarantina di minuti circa di musica, sembra un unico monolite in cui viene difficile distinguere un brano dall’altro tanto le soluzioni sono pressochè identiche e giocate sulle solite stagnanti atmosfere in cui grida disperate, growling marcio, riffing pesante e dalle tinte tipicamente black ‘n’ roll la fanno da padrone.
Con una produzione affascinante e volutamente "da cantina" come i maestri Darkthrone insegnano pochi sono i picchi qualitativi del lavoro che fa perno sulla title track che apre lo stesso e che segue una linea più plumbea e strisciante, maggiormente doom rispetto al resto del lotto.
Per il resto c’è ben poco da sentire che la band non abbia già proposto in passato o all’interno del lavoro stesso, se non un brano comunque interessante come Aberration giocato su vocalizzi isterici tipici di certa dark-wave ottantiana ed il solito pesantissimo growling della "dolce donzella" Vivian Slaughter o la successiva Sober che a livello qualitativo si difende discretamente.
Per il resto tuttavia, poco o nulla con i dodici minuti inutili di Wander o come il completo anonimato di 108=7/T-NA che chiude un lavoro che meriterebbe pure un ascolto ma che, tutto sommato, non lascia nulla all’ascoltatore.
Track-list:
01. The End
02. Rubbish CG202
03. Aberration
04. Sober
05. Entropy G35
06. Wander
07. 108=7/T-NA
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