VOIVOD - "Warriors of Ice"
(Live, Indica Records, Giugno 2011)
Voto: 6,5/10
Genere: Thrash Metal
Line-up: Snake (voce), Blacky (basso), Away (batteria), Chewy (chitarra)
In attesa di far luce su quello che sarà il reale "futuro" della band, fortemente colpita dalla tragica scomparsa dell’indiscusso frontman Denis D’Amour stroncato da un cancro qualche anno fa, è tempo di live celebrativo per la storica band canadese.
Un’occasione, se non altro, per presentare al grande pubblico il nuovo bassista Daniel Mongrain finora mai alle prese con composizioni proprie, se si pensa che il precedente Infini conteneva pezzi in origine composti ed arrangiati dalla band ai tempi di D’Amour.
E se l’uscita di un nuovo disco è già in cantiere, tanto che su youtube girano anche estratti live di quello che sarà uno dei nuovi pezzi, sembra evidente come i Voivod fatichino non poco a scrollarsi di dosso il pesante fardello di non aver più al loro fianco un amico, prima ancora che un musicista dotatissimo, tanto che anche tra i solchi di questo Warriors of Ice sono innumerevoli i richiami ed i ricordi del compianto musicista canadese.
L’album in questione rappresenta il secondo live nella discografia di Chewy e soci, arrivato a dieci anni di distanza dal primo compendio dal vivo dei nostri; la scaletta è perfettamente spalmata sull’intera discografia, i classici ci sono tutti e riproposti in veste estremamente coinvolgente malgrado un sound generale tendente in alcuni tratti ad un eccessivo caos.
Registrato "in casa", a Montreal, durante un’esibizione del 2009 il live vede spiccare su tutti i classiconi di sempre…si parte alla grande proprio con Voivod primo pezzo assoluto della band ed il cui sound generale tiene sempre il passo malgrado le ormai 27 primavere che separano i giorni d’oggi da quel lontanissimo 1984, così come le altre immancabili Ripping Headaches, Panorama o Nothingface tanto per citarne alcune.
E’ ovviamente il periodo più felice della band ad essere maggiormente rappresentato all’interno di questo Warriors of Ice, e parliamo con più precisione dell’era a cavallo tra fine ottanta e prima metà novanta, ma anche i pezzi nuovi fanno la loro degna figura come Global Warning presente nell’ultimo Infini.
Più in particolare viene però all’orecchio come, malgrado il periodo e malgrado l’uscita dell’album postumo, la band abbia deciso di incentrare la propria esibizione sul ricordo del vecchio compagno di viaggio piuttosto che sulla promozione del lavoro.
Da brividi il finale del disco, chiuso com’è da quella splendida e devastante Nuclear War prima dell’immancabile cover di Astronomy Domine pezzo storico dei veri Pink Floyd, periodo Syd Barrett.
Warriors of Ice (il cui nome è ripreso proprio da un vecchio storico pezzo della band) rappresenta un ascolto consigliato a tutti: ai fans di vecchia data che troveranno un compendio dal vivo della band piuttosto raro da sentire, così come per chi vuole avvicinarsi alla musica di un gruppo troppo spesso in passato sottovalutato ma che rappresenta indubbiamente un pezzo di storia.
Track-list:
01. Voivod
02. The Unknown Knows
03. The Prow
04. Ripping Headaches
05. Ravenous Medicine
06. Tribal Convinctions
07. Overraction
08. Panorama
09. Global Warning
10. Treasure Chase
11. Tornado
12. Nothingface
13. Brain Scan
14. Nuclear War
15. Astronomy Domine (Pink Floyd cover)
(Live, Indica Records, Giugno 2011)
Voto: 6,5/10
Genere: Thrash Metal
Line-up: Snake (voce), Blacky (basso), Away (batteria), Chewy (chitarra)
In attesa di far luce su quello che sarà il reale "futuro" della band, fortemente colpita dalla tragica scomparsa dell’indiscusso frontman Denis D’Amour stroncato da un cancro qualche anno fa, è tempo di live celebrativo per la storica band canadese.
Un’occasione, se non altro, per presentare al grande pubblico il nuovo bassista Daniel Mongrain finora mai alle prese con composizioni proprie, se si pensa che il precedente Infini conteneva pezzi in origine composti ed arrangiati dalla band ai tempi di D’Amour.
E se l’uscita di un nuovo disco è già in cantiere, tanto che su youtube girano anche estratti live di quello che sarà uno dei nuovi pezzi, sembra evidente come i Voivod fatichino non poco a scrollarsi di dosso il pesante fardello di non aver più al loro fianco un amico, prima ancora che un musicista dotatissimo, tanto che anche tra i solchi di questo Warriors of Ice sono innumerevoli i richiami ed i ricordi del compianto musicista canadese.
L’album in questione rappresenta il secondo live nella discografia di Chewy e soci, arrivato a dieci anni di distanza dal primo compendio dal vivo dei nostri; la scaletta è perfettamente spalmata sull’intera discografia, i classici ci sono tutti e riproposti in veste estremamente coinvolgente malgrado un sound generale tendente in alcuni tratti ad un eccessivo caos.
Registrato "in casa", a Montreal, durante un’esibizione del 2009 il live vede spiccare su tutti i classiconi di sempre…si parte alla grande proprio con Voivod primo pezzo assoluto della band ed il cui sound generale tiene sempre il passo malgrado le ormai 27 primavere che separano i giorni d’oggi da quel lontanissimo 1984, così come le altre immancabili Ripping Headaches, Panorama o Nothingface tanto per citarne alcune.
E’ ovviamente il periodo più felice della band ad essere maggiormente rappresentato all’interno di questo Warriors of Ice, e parliamo con più precisione dell’era a cavallo tra fine ottanta e prima metà novanta, ma anche i pezzi nuovi fanno la loro degna figura come Global Warning presente nell’ultimo Infini.
Più in particolare viene però all’orecchio come, malgrado il periodo e malgrado l’uscita dell’album postumo, la band abbia deciso di incentrare la propria esibizione sul ricordo del vecchio compagno di viaggio piuttosto che sulla promozione del lavoro.
Da brividi il finale del disco, chiuso com’è da quella splendida e devastante Nuclear War prima dell’immancabile cover di Astronomy Domine pezzo storico dei veri Pink Floyd, periodo Syd Barrett.
Warriors of Ice (il cui nome è ripreso proprio da un vecchio storico pezzo della band) rappresenta un ascolto consigliato a tutti: ai fans di vecchia data che troveranno un compendio dal vivo della band piuttosto raro da sentire, così come per chi vuole avvicinarsi alla musica di un gruppo troppo spesso in passato sottovalutato ma che rappresenta indubbiamente un pezzo di storia.
Track-list:
01. Voivod
02. The Unknown Knows
03. The Prow
04. Ripping Headaches
05. Ravenous Medicine
06. Tribal Convinctions
07. Overraction
08. Panorama
09. Global Warning
10. Treasure Chase
11. Tornado
12. Nothingface
13. Brain Scan
14. Nuclear War
15. Astronomy Domine (Pink Floyd cover)
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