SEPULTURA - "Kairos"
(Full-lenght, Nuclear Blast, Giugno 2011)
Voto: 4/10
Genere: Thrash/Groove
Line-up: Derrick Green (voce), Andreas Kisser (chitara), Paulo Jr (basso), Jean Dolabella (batteria)
Riassunto delle puntate precedenti: i protagonisti sono sempre gli stessi, i fratelli Cavalera da una parte, Andreas Kisser dall’altra; nel mezzo un pover’uomo che risponde al nome di Derrick Green che continua a sbattersi per una causa persa, mostrando (a mio parere) sempre grandi doti vocali ma totalmente piegato al volere di un chitarrista brasiliano che probabilmente si starà chiedendo da solo cosa sta facendo da qualche anno a questa parte.
Storie passate che conosciamo tutti, la dipartita di Max dalla band, il litigio con il fratello Igor, una serie di album ignobili alle spalle e la consapevolezza da parte dello stesso Igor di doversi fare da parte per quello che ormai altro non era diventato che un percorso musicale ormai finito…
E veniamo al presente: succede che Max e Igor formano una band totalmente inutile dal nome Cavalera Conspiracy così come succede che Kisser continua a perseverare sui binari di una musica di ben poco conto.
Soluzioni? Perche non mettere da parte i rancori e provare a legare di nuovo i propri nomi sotto quello storico monicker capace da solo di accattivarsi, nel bene o nel male, l’interesse dei più?
Voi direte, cosa c’entra tutto questo preambolo col resto della recensione? Semplice…basta mettere questo Kairos nel lettore ed ascoltare l’ennesimo "obbrobrio" made in Sepultura che, non contenti di aver dato alle stampe due fetecchie di album ripondenti ai nomi di Dante XXI e A-Lex decidono bene di mantenere inalterata la pessima qualità dei suddetti lavori.
L’album in 53 minuti di durata non fa infatti non riesce minimamente a cogliere l’attenzione, a regalare anche un solo spunto non dico esaltante ma quantomeno accettabile; da un punto di vista di genere parliamo sempre del solito hardcore estremamente "grooveggiante" travestito da death metal… Tentativo ovviamente rigorosamente fallito, e viene sinceramente difficile capire come i brasiliani possano illudere anche solo l’ascoltatore meno attento.
L’opener Spectrum, 1433 e Born Strong cercano in qualche maniera di tenere alta l’attenzione, ma alla fin fine sono tre songs trascurabilissime e totalmente uguali tra loro, Just One Fix (cover dei Ministry) è insipida e scontata, Relentless, Mask e No One Will Stands sono addirittura imbarazzanti.
Un consiglio di cuore: evitate questo album e soprattutto evitate i Sepultura del 2011, ne guadagnerete in salute.
Track-list:
01. Spectrum
02. Kairos
03. Relentless
04. 2011
05. Just One Fix (Ministry cover)
06. Dialog
07. Mask
08. 1433
09. Seethe
10. Born Strong
11. Embrace the Storm
12. 5772
13. No One Will Stand
14. Structure Violence (Azzes)
15. 4648
(Full-lenght, Nuclear Blast, Giugno 2011)
Voto: 4/10
Genere: Thrash/Groove
Line-up: Derrick Green (voce), Andreas Kisser (chitara), Paulo Jr (basso), Jean Dolabella (batteria)
Riassunto delle puntate precedenti: i protagonisti sono sempre gli stessi, i fratelli Cavalera da una parte, Andreas Kisser dall’altra; nel mezzo un pover’uomo che risponde al nome di Derrick Green che continua a sbattersi per una causa persa, mostrando (a mio parere) sempre grandi doti vocali ma totalmente piegato al volere di un chitarrista brasiliano che probabilmente si starà chiedendo da solo cosa sta facendo da qualche anno a questa parte.
Storie passate che conosciamo tutti, la dipartita di Max dalla band, il litigio con il fratello Igor, una serie di album ignobili alle spalle e la consapevolezza da parte dello stesso Igor di doversi fare da parte per quello che ormai altro non era diventato che un percorso musicale ormai finito…
E veniamo al presente: succede che Max e Igor formano una band totalmente inutile dal nome Cavalera Conspiracy così come succede che Kisser continua a perseverare sui binari di una musica di ben poco conto.
Soluzioni? Perche non mettere da parte i rancori e provare a legare di nuovo i propri nomi sotto quello storico monicker capace da solo di accattivarsi, nel bene o nel male, l’interesse dei più?
Voi direte, cosa c’entra tutto questo preambolo col resto della recensione? Semplice…basta mettere questo Kairos nel lettore ed ascoltare l’ennesimo "obbrobrio" made in Sepultura che, non contenti di aver dato alle stampe due fetecchie di album ripondenti ai nomi di Dante XXI e A-Lex decidono bene di mantenere inalterata la pessima qualità dei suddetti lavori.
L’album in 53 minuti di durata non fa infatti non riesce minimamente a cogliere l’attenzione, a regalare anche un solo spunto non dico esaltante ma quantomeno accettabile; da un punto di vista di genere parliamo sempre del solito hardcore estremamente "grooveggiante" travestito da death metal… Tentativo ovviamente rigorosamente fallito, e viene sinceramente difficile capire come i brasiliani possano illudere anche solo l’ascoltatore meno attento.
L’opener Spectrum, 1433 e Born Strong cercano in qualche maniera di tenere alta l’attenzione, ma alla fin fine sono tre songs trascurabilissime e totalmente uguali tra loro, Just One Fix (cover dei Ministry) è insipida e scontata, Relentless, Mask e No One Will Stands sono addirittura imbarazzanti.
Un consiglio di cuore: evitate questo album e soprattutto evitate i Sepultura del 2011, ne guadagnerete in salute.
Track-list:
01. Spectrum
02. Kairos
03. Relentless
04. 2011
05. Just One Fix (Ministry cover)
06. Dialog
07. Mask
08. 1433
09. Seethe
10. Born Strong
11. Embrace the Storm
12. 5772
13. No One Will Stand
14. Structure Violence (Azzes)
15. 4648
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