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S.R.L. - "Mutatio et Maestitia"

S.R.L. - "Mutatio et Maestitia"
(Full-lenght, New LM Records, 2007)

Voto: 7,5/10

Genere: Thrash/Death







Dopo tre anni di silenzio discografico tornano sulle scene gli S.R.L. band umbra attiva ormai da 15 anni da sempre troppo sottovalutata all’interno della scena metal tricolore.

Il nuovo lavoro porta avanti il discorso da sempre seguito dai ternani che ci propongono una mazzata nel più classico thrash/death-style che poco lascia a melodia o innovazioni, ma che segue una sua linea ben precisa tra riffs taglienti, batteria sempre precisa e chirurgica con la particolarità del cantato in italiano che non può che distinguere i nostri da milioni di altre bands italiche e che soprattutto riesce ad esprimere un proprio "concept" di fondo tutt’altro che ingenuo; insomma gli S.R.L. non hanno certo paura di rendere la propria musica accessibile (in quanto a tematiche) a tutti, scelta che paga decisamente.
Gli inserimenti in line-up dei nuovi arrivati, il singer Khayann ed il chitarrista Elvys (Subliminal Crusher, così come Jerico e Rawdeath) non hanno fatto altro che rivitalizzare la musica del combo che ci presenta 9 tracce (ed una versione live di "Il Funambolo") in cui si viaggia attraverso un concept di base che, come lo stesso titolo dell’album fa capire, descrive i cambiamenti dell’ uomo rileggendo il tutto in un’ottica apocalittica che si accosta perfettamente sullo sfondo di una musica tiratissima che tra screaming serrati, growling mai cavernosi riesce a trasmettere alla perferzione un’atmosfera di nervosa inquietudine che pervade all’ascolto. In tal senso proprio a partire da "La Sentenza" (brano che segue l’ intro strumentale "Canto III") che i nostri iniziano a sparare alla grande le proprie cartucce, con un brano subito diretto e mai ruffiano in cui gli S.R.L. lasciano subito intendere le proprie "genuine" intenzioni, che sono quelle di proporre una musica nata dalla passione e dalla voglia di esplorare nuovi orizzonti di un genere altrimenti stantìo, che si dipana attraverso altri capitoli degni di menzione a parte come ancora "Melma" o "Il Canto della Devastazione" episodi che descrivono con profonda angoscia e rabbia alcuni capitoli del viaggio dei nostri, per un album duro, forte che concede l’ unico momento di rilassamento nell’ intermezzo di "Veleno" breve strumentale che ci introduce alla seconda parte del lavoro.
Inutile parlare anche della prestazione singola dei musicisti, basta leggere i nomi per capire che non stiamo parlando certo di novellini alle prime armi ma di gente che, per chi conosce o perlomeno ha mai avuto modo di ascoltare gente come Subliminal Crusher, con i propri strumenti ci sa davvero fare e Rawdeath (Subliminal Crusher, Hyades) dietro le pelli è un vero e proprio mostro.
Insomma, "Mutatio et Maestitia" è tutto quello che un fan del thrash/death più incontaminato può voler sentire, che forse paga un sound complessivamente forse troppo monocorde, ma a cui non può riconoscersi un valore musicale decisamente sopra la media.

Track-list:

01. Canto III
02. La sentenza
03. Melma
04. Il canto della devastazione
05. Veleno
06. La terra delle ombre
07. Inerme
08. Khoma
09. Labirinto
10. Il Funambolo (live)


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