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NOCTURNAL BREED - "Fields of Rot"

NOCTURNAL BREED - "Fields of Rot"
(Full-lenght, Agonia Records, Luglio 2007)

Voto: 6,5/10

Genere: Thrash Metal

Line-up: S.A.Destroyer (voce, basso), Tex Terror (batteria), B.Hellion (chitarra), A.E. Rattlehead (chitarra)


Avete presente quei dischi volutamente retrò, a partire dall’artwork fino ad arrivare all’aspetto musicale e concettuale? Beh, avrete notato che generalmente non esistono mezzi termini o ne vengono fuori mazzate esaltanti o stronzate immani…

Questa volta però ne viene fuori un lavoro tranquillo, senza infamia e senza lode, che non esalta certo ma al tempo stesso sa essere comunque ascoltabile e meritevole di passarvisi sopra una quarantina di minuti. Insomma, in breve sintesi sono questi i Nocturnal Breed band dalla provenienza "insolita" riguardo il genere suonato (Norvegia) e che ci presentano un lavoro di sano e puro thrash metal ottantiano che pone le sue radici su un approccio tipicamente europeo non disdegnando qualche puntatina in territori più estremi e permeando il lavoro di ritmiche grezze e per certi versi quasi "rock ‘n’ roll".
Un passo avanti piuttosto evidente dall’ultimo, inascoltabile, "The Tools of the Trade" ma forse troppo anonimo. Sono pochi infatti gli spunti realmente interessanti ed in grado di differenziarsi dalla massa, e purtroppo in alcuni tratti non può non subentrare qualche sbadiglio di troppo ad iniziare dall’opener "Wicked, Vicious and Violent" vera e propria intro che di dilunga però decisamente troppo (4 minuti!) ma che sa farsi perdonare subito appena le note della title-track seguono a ruota, con un brano diretto, grezzo dotato del giusto feeling e soprattutto immediato. E sarà proprio questa la caratteristica mancante nel resto del lavoro che si dipana tra episodi piuttosto anonimi ma che sanno lasciare immutato il classico stile cazzone (ascoltare e leggere le lyrics di "Invasion of the Body-Thrashers" per capire) che non deve mancare in lavori come questo.
Parlavamo anche dell’attitudine tipicamente "rock ‘n’ roll" presente in questo "Fields of Rot" e che esplode definitivamente in un brano come "Iron Bitch" in cui viene fuori tutta la vena motorhead-iana dei nostri sia nel riffing sporco ed accattivante (avete presente i Sodom di "Die Stumme Ursel"?) che nel cantato, tanto che sembra letteralmente di ascoltare una comparsata di Lemmy dietro il microfono.
In definitiva un lavoro onesto senza infamia e senza lode, ideale magari per chi dalla musica non pretende scelte innovative o varietà, gli amanti di certe sonorità poi potrebbero anche reputarlo un ascolto valido.

Track-list:

01. Wicked, Vicious and Violent
02. Fields of Rot
03. Too Damned to Conquer
04. Manskinner
05. In Sickness and in Hell
06. Invasion of the Body-Thrashers
07. Iron Bitch
08. Code of Conduct
09. The Dead
10. Scything Harrow

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