MANDRAKE - "Mary Celeste"
(Full-lenght, Greyfall, Novembre 2007)
Voto: 5/10
Genere: Gothic Metal
Line-up: Lutz de Putter (voce, chitarra), Birgit Lau (voce), Julius Martinek (chitarra), Garvin Bosch (basso, tastiere), Jorg Uken (batteria, tastiere)
Chi regala un calendario a questi Mandrake? No, perchè sinceramente certe proposte nel 2007 ancora non riesco a capirle… Insomma, passato ormai da tempo (aggiungerei per fortuna) il periodo in cui bastava inserire una voce femminile in un contesto ‘heavy-oriented’ per ottenere una considerazione ed una fama eccessiva ed oltremodo immeritata.
I Mandrake sono una band tedesca attiva ormai dal 1995 ma che, paradossalmente, solo negli ultimi quattro anni è iniziata a venir fuori con una certa continuità. La loro proposta è semplicemente piatta ed inutile, basata su di un gothic metal canonico, senza capo nè coda, assimilabile a quanto fatto nel periodo d’oro dai Nightwish differenziandosi però per un appeal maggiormente aggressivo (quantomeno nelle intenzioni) e per un cantato che evita di ripercorrere i sentieri a suo tempo calcati dalla Turunen risultando decisamente senza infamia e senza lode.
In pratica poco o nulla può essere salvato in questo "Mary Celeste" al cui ascolto si può tranquillamente rinvenire come i tedeschi cerchino di avvolgere intorno ad un’aura gotico-romantica elementi maggiormente metal ma senza tuttavia riuscire nell’ impresa per una proposta che risulta noiosa e che non porta assolutamente nulla di nuovo da quanto detto da milioni di altre bands. Insomma, è anche inutile andare avanti con la recensione e spiegare come i Mandrake tentino di districarsi tra riffing che sanno troppo di già sentito, che in alcune occasioni tentano addirittura di avvicinarsi al sound di Evanescence ed ultimi Lacuna Coil senza instradare tuttavia una linea ben precisa ed in tal senso è proprio la title-track a dimostrare i notevoli imbarazzi creati da un sound impastato e poco personale. Neanche l’ inserimento della voce maschile di Lutz de Putter (pur se impegnato nel progetto Von Branden, gothic di tutt’altro spessore rispetto a questo) riesce a donare quel pizzico di varietà in più che, in fin dei conti, è il principale ingrediente che manca.
Insomma se siete fanatici del gothic metal con voce femminile allora potete anche affidarvi a questi Mandrake come piacevole passatempo, altrimenti vade retro ed evitate come la peste certi lavori che spero di trovare un pò meno frequentemente sulla mia strada.
Track-list:
01. Mary Celeste
02. Crystal of Forgiveness
03. Fragile
04. Forgiven
05. Adore
06. Masquerade
07. Sweet Desolation
08. Moments (Touched by Time)
09. Breathe
10. Solace
11. Life's Last Shore
12. Borrowed Life
13. Paralyzed
(Full-lenght, Greyfall, Novembre 2007)
Voto: 5/10
Genere: Gothic Metal
Line-up: Lutz de Putter (voce, chitarra), Birgit Lau (voce), Julius Martinek (chitarra), Garvin Bosch (basso, tastiere), Jorg Uken (batteria, tastiere)
Chi regala un calendario a questi Mandrake? No, perchè sinceramente certe proposte nel 2007 ancora non riesco a capirle… Insomma, passato ormai da tempo (aggiungerei per fortuna) il periodo in cui bastava inserire una voce femminile in un contesto ‘heavy-oriented’ per ottenere una considerazione ed una fama eccessiva ed oltremodo immeritata.
I Mandrake sono una band tedesca attiva ormai dal 1995 ma che, paradossalmente, solo negli ultimi quattro anni è iniziata a venir fuori con una certa continuità. La loro proposta è semplicemente piatta ed inutile, basata su di un gothic metal canonico, senza capo nè coda, assimilabile a quanto fatto nel periodo d’oro dai Nightwish differenziandosi però per un appeal maggiormente aggressivo (quantomeno nelle intenzioni) e per un cantato che evita di ripercorrere i sentieri a suo tempo calcati dalla Turunen risultando decisamente senza infamia e senza lode.
In pratica poco o nulla può essere salvato in questo "Mary Celeste" al cui ascolto si può tranquillamente rinvenire come i tedeschi cerchino di avvolgere intorno ad un’aura gotico-romantica elementi maggiormente metal ma senza tuttavia riuscire nell’ impresa per una proposta che risulta noiosa e che non porta assolutamente nulla di nuovo da quanto detto da milioni di altre bands. Insomma, è anche inutile andare avanti con la recensione e spiegare come i Mandrake tentino di districarsi tra riffing che sanno troppo di già sentito, che in alcune occasioni tentano addirittura di avvicinarsi al sound di Evanescence ed ultimi Lacuna Coil senza instradare tuttavia una linea ben precisa ed in tal senso è proprio la title-track a dimostrare i notevoli imbarazzi creati da un sound impastato e poco personale. Neanche l’ inserimento della voce maschile di Lutz de Putter (pur se impegnato nel progetto Von Branden, gothic di tutt’altro spessore rispetto a questo) riesce a donare quel pizzico di varietà in più che, in fin dei conti, è il principale ingrediente che manca.
Insomma se siete fanatici del gothic metal con voce femminile allora potete anche affidarvi a questi Mandrake come piacevole passatempo, altrimenti vade retro ed evitate come la peste certi lavori che spero di trovare un pò meno frequentemente sulla mia strada.
Track-list:
01. Mary Celeste
02. Crystal of Forgiveness
03. Fragile
04. Forgiven
05. Adore
06. Masquerade
07. Sweet Desolation
08. Moments (Touched by Time)
09. Breathe
10. Solace
11. Life's Last Shore
12. Borrowed Life
13. Paralyzed
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