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MOSHQUITO - "Behind the Mask"

MOSHQUITO - "Behind the Mask"
(Full-lenght, Reartone, Febbraio 2008)

Voto: 6,5/10

Genere: Thrash Metal

Line-up: Andrè Nebel (basso, voce), John Uhle (batteria), Maik Richter (chitarra), Ingo Lohf (chitarra), Michael Morgenstern (voce)


A molti potrà apparire nuovo come nome ma i Moshquito sono una band di culto nell’ambito della scena thrash metal europea.

Nati nel lontano 1982 i tedeschi, dopo una travagliata carriera costituita da cambi di line-up e dalla pubblicazione di un numero indefinito di demo-tapes, arrivano solo nel 1998 alla pubblicazione del primo full-lenght fino ad arrivare a questo "Behind the Mask" che rappresenta il quarto lavoro sulla lunga distanza a quattro anni dal predecessore.
La musica proposta dal quartetto teutonico si basa su un thrash metal tecnico e veloce che non disdegna incursioni piuttosto chiare in territori heavy-metal classici tanto per riportare indietro la band a quello che era al momento della nascita chiaramente ispirata dagli acts in voga in quel momento quali Accept o Saxon. Il risultato è un album godibile, forse per certe soluzioni anche un pò prevedibile ma non per questo privo del giusto feeling per far presa diretta sull’ascoltatore.
Il lavoro è aperto subito alla grande da "Schizophrenia" brano dall’arpeggio iniziale in classico stile primi Metallica ma che non indugia più di tanto a progredire verso quella che è la forma-canzone peculiare dei Moshquito fatta di riffing al vetriolo, taglienti il giusto, dalle ripartenze al fulmicotone ed un cantato ruvido in classico stile old-school che non lascia certo spazio a qualsiasi contaminazione melodico-modernista. Già parlato delle influenze "heavy" dei nostri, innegabile come nel modo di approcciarsi allo strumento (parliamo della chitarra) i Moshquito peschino a piene mani anche dal repertorio dei compianti Death periodo "The Sound of Perseverance" specie per la contrapposizione piuttosto netta tra un riffing di base tritaossa ed una chitarra più melodica, proprio di chiara impostazione classica per l’appunto.
Episodi in cui pestano e basta di certo non mancano, ascoltare la durissima e velocissima "Perverted Attitude" tanto per capirci ma è sicuramente negli episodi più cadenzati e soprattutto più melodici che i Moshquito danno il loro meglio, ed in tal senso citiamo la strumentale "Visions of a Better World" (questa sì, di classica ispirazione vecchi Metallica) o la conclusiva "If you Bleed" dove ad un malinconico riff iniziale segue una progressione improvvisa e velocissima in cui i tedeschi non risparmiano nulla attraverso un assalto frontale di furia immane. Insomma, stiamo parlando di un lavoro decisamente interessante. Punti deboli? Qualche caduta di stile e di tensione quì e lì è impossibile non ravvisarla, non tutte le tracce sono all’altezza di quelle citate e forse, determinate soluzioni più "classiche" sono sparse un pò troppo al suo interno tanto da abusarne.

Track-list:

01. Schizophrenia
02. Perverted Appetite
03. Behind the Mask
04. State of the Rat
05. The Atheist
06. Visions of a Better World
07. Necrophile
08. Desperate Thoughts
09. Amputated
10. If You Bleed

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