ATROCITY - "Werk 80 II"
(Full-lenght, Napalm Records, Febbraio 2008)
Voto: 4,5/10
Genere: Gothic Metal
Line-up: Alexander Krull (voce, samples), Thorsten Bauer (chitarra), Mathias Roderer (chitarra), Christian Lukhaup (basso), Moritz Neuner (batteria)
Tornano alla carica (e non ne sentivamo più di tanto la mancanza) gli Atrocity che dopo quattro anni di silenzio discografico successivi alla pubblicazione del fiasco "Atlantis" danno alle stampe questo "Werk 80 II" lavoro interamente formato da cover dei più celebri pezzi tanto in voga negli 80’s che fa il paio con un altro lavoro sulla stessa lunghezza d’onda pubblicato dai teutonici nell’ ormai lontano 1997.
Fa il paio giusto come continuità della proposta, non certo con la qualità musicale che nei tempi in casa Atrocity era ancora ancorata a sonorità orientate sul death-metal pur con le prime contaminazioni che hanno poi portato il progetto alla dimensione attuale.
Se in "Werk 80" la riproposizione dei brani avevano in un certo qual modo un senso e nascondevano anche gioiellini di un certo valore (ascoltare in tal senso la riproposizione di "Der Mussolini" degli storici D.A.F.) oggi viene difficile capire l’ utilità di una proposta simile.
Voglio dire, partendo da un concetto musicale di per sè troppo simile nell’appeal ed in certe ricercatezze al senso stesso della musica di quei tempi, "Werk 80 II" non fa che riproporre in copia quelle atmosfere aggiungendovi quì e lì un tocco se vogliamo più "rude" dato dai suoni decisi della chitarra elettrica e nient’altro, se non peggiorati da una prestazione vocale, quella di Alexander Krull, decisamente fuori fase e come se non bastasse inadatta a quelle che sono poi le atmosfere del lavoro.
Eppure gli Atrocity la loro gara l’anno già vinta, la cover di "Smalltown Boy" dei Bronski Beat vero e proprio inno dei tempi che furono ha già raggiunto le prime posizioni delle charts tedesche e il lavoro di per sè non farà altro che avvicinare ancora di più tanta gente al lavoro in questione.
Da un punto di vista prettamente musicale siamo di fronte ad un gothic-sinfonico che sinceramente di metal non ha praticamente più nulla e malgrado una scaletta piuttosto felice che comprende brani storici come il già citato oltre alle varie "People Are People" (Depeche Mode) "Don’t You (Forget About Me)" (Simple Minds) o ancora "Here Comes The Rain Again" (Eurythmics) resta per il sottoscritto, come penso per tanti altri che amino i brani succitati per quello che erano, decisamente difficile arrivare fino alla fine.
A concludere il quadro ci pensano riproposizioni piuttosto imbarazzanti ("Forever Young" su tutte) ed un artwork insignificante in cui la gnocca dark di turno (per la cronaca la modella in questione è la ex di Marilyn Manson) fa bella mostra in classico fetish-style così tanto credendo che certe trovate, in un’era dominata dal porno gratuito, possa attirare ancora gli arrapati di turno.
Insomma, tutto da dimenticare e quando neppure un album di cover riesce a far presa c’è da pensare
Track-list:
01. People Are People (Depeche Mode cover)
02. Smalltown Boy (Bronski Beat cover)
03. Relax (Frankie Goes to Hollywood cover)
04. Don't You (Forget About Me) (Simple Minds cover)
05. The Sun Always Shines on TV (A-ha cover)
06. Hey Little Girl (Icehouse cover)
07. Fade to Grey (Visage cover)
08. Such a Shame (Talk Talk cover)
09. Keine Heimat (Ideal cover)
10. Here Come the Rain Again (Eurythmics cover)
11. Forever Young (Alphaville cover)
(Full-lenght, Napalm Records, Febbraio 2008)
Voto: 4,5/10
Genere: Gothic Metal
Line-up: Alexander Krull (voce, samples), Thorsten Bauer (chitarra), Mathias Roderer (chitarra), Christian Lukhaup (basso), Moritz Neuner (batteria)
Tornano alla carica (e non ne sentivamo più di tanto la mancanza) gli Atrocity che dopo quattro anni di silenzio discografico successivi alla pubblicazione del fiasco "Atlantis" danno alle stampe questo "Werk 80 II" lavoro interamente formato da cover dei più celebri pezzi tanto in voga negli 80’s che fa il paio con un altro lavoro sulla stessa lunghezza d’onda pubblicato dai teutonici nell’ ormai lontano 1997.
Fa il paio giusto come continuità della proposta, non certo con la qualità musicale che nei tempi in casa Atrocity era ancora ancorata a sonorità orientate sul death-metal pur con le prime contaminazioni che hanno poi portato il progetto alla dimensione attuale.
Se in "Werk 80" la riproposizione dei brani avevano in un certo qual modo un senso e nascondevano anche gioiellini di un certo valore (ascoltare in tal senso la riproposizione di "Der Mussolini" degli storici D.A.F.) oggi viene difficile capire l’ utilità di una proposta simile.
Voglio dire, partendo da un concetto musicale di per sè troppo simile nell’appeal ed in certe ricercatezze al senso stesso della musica di quei tempi, "Werk 80 II" non fa che riproporre in copia quelle atmosfere aggiungendovi quì e lì un tocco se vogliamo più "rude" dato dai suoni decisi della chitarra elettrica e nient’altro, se non peggiorati da una prestazione vocale, quella di Alexander Krull, decisamente fuori fase e come se non bastasse inadatta a quelle che sono poi le atmosfere del lavoro.
Eppure gli Atrocity la loro gara l’anno già vinta, la cover di "Smalltown Boy" dei Bronski Beat vero e proprio inno dei tempi che furono ha già raggiunto le prime posizioni delle charts tedesche e il lavoro di per sè non farà altro che avvicinare ancora di più tanta gente al lavoro in questione.
Da un punto di vista prettamente musicale siamo di fronte ad un gothic-sinfonico che sinceramente di metal non ha praticamente più nulla e malgrado una scaletta piuttosto felice che comprende brani storici come il già citato oltre alle varie "People Are People" (Depeche Mode) "Don’t You (Forget About Me)" (Simple Minds) o ancora "Here Comes The Rain Again" (Eurythmics) resta per il sottoscritto, come penso per tanti altri che amino i brani succitati per quello che erano, decisamente difficile arrivare fino alla fine.
A concludere il quadro ci pensano riproposizioni piuttosto imbarazzanti ("Forever Young" su tutte) ed un artwork insignificante in cui la gnocca dark di turno (per la cronaca la modella in questione è la ex di Marilyn Manson) fa bella mostra in classico fetish-style così tanto credendo che certe trovate, in un’era dominata dal porno gratuito, possa attirare ancora gli arrapati di turno.
Insomma, tutto da dimenticare e quando neppure un album di cover riesce a far presa c’è da pensare
Track-list:
01. People Are People (Depeche Mode cover)
02. Smalltown Boy (Bronski Beat cover)
03. Relax (Frankie Goes to Hollywood cover)
04. Don't You (Forget About Me) (Simple Minds cover)
05. The Sun Always Shines on TV (A-ha cover)
06. Hey Little Girl (Icehouse cover)
07. Fade to Grey (Visage cover)
08. Such a Shame (Talk Talk cover)
09. Keine Heimat (Ideal cover)
10. Here Come the Rain Again (Eurythmics cover)
11. Forever Young (Alphaville cover)
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