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ZIPPO - "Maktub"

ZIPPO - "Maktub"
(Full-lenght, Subsound Records, Aprile 2011)

Voto: 8/10

Genere: Stoner/Progressive

Line-up: Stonino (basso), Ferico (batteria), Sergente (chitarra), Dave (voce), Franz (chitarra)

Li avevamo lasciati due anni fa con quel piccolo gioiellino di nome The Road to Knowledge, li ritroviamo (con estremo piacere) oggi con Maktub; nel mezzo roventi tour europei a supporto della propria musica, ed un sempre più crescente interesse destato da una proposta che di album in album è sempre più matura e si plasma capitolo dopo capitolo con una naturalezza che sembra avere pochi eguali all’interno della scena underground italica.

Se il precedente lavoro rappresentava un passo avanti rispetto alle primigenie sonorità stoner prerogativa del primo corso della band pescarese, possiamo dire con la necessaria tranquillità che Maktub compie un ulteriore salto di qualità ponendosi al vertice delle produzioni musicali di una band in continua evoluzione.
Affidatisi a veri e propri guru del calibro di Victor Love e James Plotkin (Khanate, Sunn O)), Isis) rispettivamente alla produzione ed al mixaggio, la band abruzzese tira così fuori un vero e proprio gioiello in cui la componente più progressiva e minimale prende il sopravvento, ed in cui ogni tassello sembra inserito alla perfezione all’interno di un contesto musicale sempre più intricato, in cui sembra ora essere la sezione ritmica a farla da padrone con sonorità pachidermiche capaci di valorizzare anche il lavoro minuzioso delle chitarre che disegnano trame acide e psichedeliche che donano alla musica del quintetto quella componente più "post" che i nostri non hanno mai nascosto nel corso degli anni e che sembra rappresentare l’unica variabile costante della loro proposta.
In tale contesto va rimarcata anche la prestazione incredibile di Dave dietro al microfono, il cui cantato ha raggiunto una maturità sorprendente specie nelle capacità interpretative che vanno di pari passo con l’evolversi della musica stessa.
Maktub non è un album semplice, è un lavoro che richiede diversi ascolti prima di carpirne al meglio l’essenza, e quando ti prende difficilmente lo si toglie dal lettore.
La produzione è tanto scarna quanto perfettamente adattata al tipo di proposta, i suoni sono sempre ricercati sia nei brani più "diretti" come l’opener The Personal Legend sia in quelli più intricati ed intimisti come la splendida We, People’s Heart o in Simum che si avvale dell’ospitata di Luca T.Mai (Zu) al sax baritono così come in Caravan to your Destiny a parere del sottoscritto il miglior pezzo dell’intero lavoro.
Rispetto al precedente lavoro non c’è spazio per l’inserimento di strumentazioni meno "ordinarie", tranne che per quelle già descritte ma in compenso a dare un ulteriore tocco di classe ci pensa anche la partecipazione del secondo "guest" del calibro di Ben Ward (Orange Goblin) che presta le sue vocals ad un altro brano di assoluto valore, quella Man of Theory caratterizzata da una progressione ed un pathos entusiasmanti.
Dal punto di vista concettuale rispetto al precedente The Road to Knowledge non siamo più in presenza di un concept, non mancano tuttavia i riferimenti letterari nei testi scritti dallo stesso Dave ed ispirati da "L’Alchimista" di Paulo Coelho, opera che ha evidentemente influenzato anche a livello musicale la band.
Maktub rappresenta insomma il capolavoro degli Zippo, una band in costante crescita che non ha paura di evolversi e di esplorare territori sempre nuovi ed avanguardistici. Non stiamo parlando certo di un lavoro immediato o di facile presa, ma di una proposta che sa ipnotizzare e creare al meglio atmosfere davvero come pochi.
Descriverne a parole l’essenza viene davvero difficile, tante sono le sensazioni e le influenze che ne forgiano il sound. Suoni ricercati, riverberi di chitarra, ripartenze improvvise e sonorità acide sono solo alcuni riferimenti da prendere in considerazione nel valutare la proposta.
L’unica risposta plausibile alla domanda (lecita per carità): "ma cosa suonano gli Zippo?", è prendere Maktub ascoltarlo e riascoltarlo successivamente.
Gli stati d’animo saranno diversi e se inizialmente rimarrete disorientati, nessun problema…è successo anche a me! Per quanto mi riguarda finora l’album dell’anno.

Track-list:

01. The Personal Legend
02. The Omens
03. Caravan to Your Destiny
04. Man of Theory
05. We, People's Hearts
06. Simum
07. The Treasure

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