LAKE OF TEARS - "Illwill"
(Full-lenght, AFM Records, Aprile 2011)
Voto: 4,5/10
Genere: Gothic Metal
Line-up: Daniel Brennare (voce, chitarra), Johan Oudhuis (batteria), Frederik Jordanius (chitarra, basso)
I Lake of Tears sono ormai una realtà di lunga data all’interno della scena metal europea.
Attivi da quasi un ventennio, gli svedesi giungono con questo Illwill alla pubblicazione del loro ottavo full, a distanza di quattro anni dal predecessore.
Da sempre fautori di un gothic metal piuttosto classicheggiante, i nostri tornano sulle scene con un album piuttosto "insolito" per quelle che sono le sonorità marchio di fabbrica del combo di Boras che ora mostra una maggior predilezione per quella componente tipicamente power all’americana maniera, perdendo di vista in parte il lato più "romantico" della propria musica.
Un bene? A mio parere assolutamente no, perchè se il lavoro precedente troppo scontato e "ruffiano" aveva deluso non poco, questo Illwill riesce a farlo in misura maggiore.
Troppo poche le idee, troppo brutto il sound delle chitarre, senza dimenticare la voce decisamente fuori fase quando tenta di "aggredire".
E così è fin dall’opener Floating in Darkness che si può evincere quale sia il nuovo corso degli svedesi il cui sound tipicamente heavy lascia poco spazio a quella componente più decadente del sound di Lake of Tears che qui tende a scomparire completamente.
Le impressioni destate dal brano di apertura vengono confermate in pezzi com The Hating e U.N.S.A.N.E. in cui è addirittura il thrash metal a fare capolino, o ancora di più nell’hardcoreggiante Parasites.
L’accoppiata posta a metà lavoro House of the Setting Sun–Behind the Green Door rappresenta l’unico punto di contatto con il recente passato, ed a dircela tutta i brani in questione rappresentano i punti più bassi dell’intero lavoro.
Parlavamo della voce di Daniel Brennare assolutamente fuori fase e totalmente inadatta alla nuova svolta stilistica, per non parlare poi degli artificialissimi suoni di chitarra che, per quanto vogliano risultare rocciosi e massicci, pagano dazio con una produzione che tentando di smussarne l’impatto in favore di qualcosa di più orecchiabile crea un mix a parere del sottoscritto insopportabile.
Viene davvero difficile cercare di salvare qualcosa all’interno di questo Illwill, probabilmente l’unico brano da salvare è la title-track capace più di ogni altro di coniugare le influenze dei vecchi Lake of Tears con i nuovi, ma sinceramente dopo una serie di album decisamente trascurabili non vedo come a qualcuno possa interessare avvicinarsi a questo. Assolutamente da evitare.
Track-list:
01. Floating in Darkness
02. Illwill
03. The Hating
04. U.N.S.A.N.E.
05. House of the Setting Sun
06. Behind the Green Door
07. Parasites
08. Out of Control
09. Taste of Hell
10. Midnight Madness
(Full-lenght, AFM Records, Aprile 2011)
Voto: 4,5/10
Genere: Gothic Metal
Line-up: Daniel Brennare (voce, chitarra), Johan Oudhuis (batteria), Frederik Jordanius (chitarra, basso)
I Lake of Tears sono ormai una realtà di lunga data all’interno della scena metal europea.
Attivi da quasi un ventennio, gli svedesi giungono con questo Illwill alla pubblicazione del loro ottavo full, a distanza di quattro anni dal predecessore.
Da sempre fautori di un gothic metal piuttosto classicheggiante, i nostri tornano sulle scene con un album piuttosto "insolito" per quelle che sono le sonorità marchio di fabbrica del combo di Boras che ora mostra una maggior predilezione per quella componente tipicamente power all’americana maniera, perdendo di vista in parte il lato più "romantico" della propria musica.
Un bene? A mio parere assolutamente no, perchè se il lavoro precedente troppo scontato e "ruffiano" aveva deluso non poco, questo Illwill riesce a farlo in misura maggiore.
Troppo poche le idee, troppo brutto il sound delle chitarre, senza dimenticare la voce decisamente fuori fase quando tenta di "aggredire".
E così è fin dall’opener Floating in Darkness che si può evincere quale sia il nuovo corso degli svedesi il cui sound tipicamente heavy lascia poco spazio a quella componente più decadente del sound di Lake of Tears che qui tende a scomparire completamente.
Le impressioni destate dal brano di apertura vengono confermate in pezzi com The Hating e U.N.S.A.N.E. in cui è addirittura il thrash metal a fare capolino, o ancora di più nell’hardcoreggiante Parasites.
L’accoppiata posta a metà lavoro House of the Setting Sun–Behind the Green Door rappresenta l’unico punto di contatto con il recente passato, ed a dircela tutta i brani in questione rappresentano i punti più bassi dell’intero lavoro.
Parlavamo della voce di Daniel Brennare assolutamente fuori fase e totalmente inadatta alla nuova svolta stilistica, per non parlare poi degli artificialissimi suoni di chitarra che, per quanto vogliano risultare rocciosi e massicci, pagano dazio con una produzione che tentando di smussarne l’impatto in favore di qualcosa di più orecchiabile crea un mix a parere del sottoscritto insopportabile.
Viene davvero difficile cercare di salvare qualcosa all’interno di questo Illwill, probabilmente l’unico brano da salvare è la title-track capace più di ogni altro di coniugare le influenze dei vecchi Lake of Tears con i nuovi, ma sinceramente dopo una serie di album decisamente trascurabili non vedo come a qualcuno possa interessare avvicinarsi a questo. Assolutamente da evitare.
Track-list:
01. Floating in Darkness
02. Illwill
03. The Hating
04. U.N.S.A.N.E.
05. House of the Setting Sun
06. Behind the Green Door
07. Parasites
08. Out of Control
09. Taste of Hell
10. Midnight Madness
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