WITCH MOUNTAIN - "South of Salem"
(Full-lenght, Mountastic Records, Aprile 2011)
Voto: 5,5/10
Genere: Doom/Stoner
Line-up: Rob Wrong (chitarra), Uta Plotkin (voc), Dave Hoopaugh (basso), Nathan Carson (batteria)
Non sono certo dei novellini questi Witch Mountain, interessante combo di Portland attivo dal 1997 ma giunto con il qui presente South of Salem solo al secondo lavoro sulla lunga distanza della carriera dopo il debutto, risalente ad ormai undici anni fa e pubblicato a suo tempo dalla Rage of Achilles.
Di acqua sotto i ponti ne è passata tantissima da quei tempi ad oggi, e gli statunitensi nel frattempo si sono rifatti il "trucco" assoldando dietro il microfono l’ugola femminile di Uta Plotkin a corredo del terzetto che diede alle stampe il già citato debutto.
Originariamente registrato e autoprodotto nel 2011, South of Salem è stato scoperto e pubblicato dalla Profound Lore Records con l’aggiunta di due tracce per una quarantina di minuti di sano e roccioso stoner rock pesante ed ossessivo che non scorda per neanche un minuto di omaggiare tanto la propria matrice indiscutibilmente radicata nel blues tanto una certa attitudine per certi versi desert, fatta di riff caldi e corposi, riproposti in maniera ossessiva e strisciante su cui si staglia la voce della Plotkin sensuale e tipicamente blues-eggiante che presenta il merito di non concedersi a tecnicismi ed orpelli vari sempre fini a sè stessi.
Il risultato è un album discreto giocato su brani più o meno lunghi, monolitici e capaci di mantenere sempre quel flavour allucinato ed alienante come si deve a lavori come questo.
Una monoliticità che certo, in alcuni episodi, tende a scadere un pò troppo non presentando spunti di particolare interesse ma che permette all’ascoltatore di godere di pezzi più che pregevoli come l’opener Wing of the Lord o South Sugar in cui il giro di chitarra che caratterizza il brano rappresenta senza ombra di dubbio la soluzione più azzeccata del lavoro.
Certo alla lunga la noia può venir fuori, e se non siete dei particolari patiti del genere bastano le prime tre tracce per saziarvi, malgrado i dodici minuti di Here’s Stare cerchino di alzare (senza riuscirvi) l’attenzione addentrandosi in territori cui i Witch Mountain non sembrano particolarmente a proprio agio, non conciliando affatto la propria natura "diretta" e non particolarmente tecnica cosa questa che rende fine a sè stesso il tentativo di concentrare l’attenzione su una maggiore progressione del brano.
In definitiva questo South of Salem è un album di onesto stoner dalle tinte fortemente seventies, ma che alla fine rischia di rimanere il classico lavoro "only for fans".
Track-list:
01. Wing of the Lord
02. Plastic Cage
03. South Sugar
04. End Game
05. Here's Stare
06. End Game (Slight Return)
(Full-lenght, Mountastic Records, Aprile 2011)
Voto: 5,5/10
Genere: Doom/Stoner
Line-up: Rob Wrong (chitarra), Uta Plotkin (voc), Dave Hoopaugh (basso), Nathan Carson (batteria)
Non sono certo dei novellini questi Witch Mountain, interessante combo di Portland attivo dal 1997 ma giunto con il qui presente South of Salem solo al secondo lavoro sulla lunga distanza della carriera dopo il debutto, risalente ad ormai undici anni fa e pubblicato a suo tempo dalla Rage of Achilles.
Di acqua sotto i ponti ne è passata tantissima da quei tempi ad oggi, e gli statunitensi nel frattempo si sono rifatti il "trucco" assoldando dietro il microfono l’ugola femminile di Uta Plotkin a corredo del terzetto che diede alle stampe il già citato debutto.
Originariamente registrato e autoprodotto nel 2011, South of Salem è stato scoperto e pubblicato dalla Profound Lore Records con l’aggiunta di due tracce per una quarantina di minuti di sano e roccioso stoner rock pesante ed ossessivo che non scorda per neanche un minuto di omaggiare tanto la propria matrice indiscutibilmente radicata nel blues tanto una certa attitudine per certi versi desert, fatta di riff caldi e corposi, riproposti in maniera ossessiva e strisciante su cui si staglia la voce della Plotkin sensuale e tipicamente blues-eggiante che presenta il merito di non concedersi a tecnicismi ed orpelli vari sempre fini a sè stessi.
Il risultato è un album discreto giocato su brani più o meno lunghi, monolitici e capaci di mantenere sempre quel flavour allucinato ed alienante come si deve a lavori come questo.
Una monoliticità che certo, in alcuni episodi, tende a scadere un pò troppo non presentando spunti di particolare interesse ma che permette all’ascoltatore di godere di pezzi più che pregevoli come l’opener Wing of the Lord o South Sugar in cui il giro di chitarra che caratterizza il brano rappresenta senza ombra di dubbio la soluzione più azzeccata del lavoro.
Certo alla lunga la noia può venir fuori, e se non siete dei particolari patiti del genere bastano le prime tre tracce per saziarvi, malgrado i dodici minuti di Here’s Stare cerchino di alzare (senza riuscirvi) l’attenzione addentrandosi in territori cui i Witch Mountain non sembrano particolarmente a proprio agio, non conciliando affatto la propria natura "diretta" e non particolarmente tecnica cosa questa che rende fine a sè stesso il tentativo di concentrare l’attenzione su una maggiore progressione del brano.
In definitiva questo South of Salem è un album di onesto stoner dalle tinte fortemente seventies, ma che alla fine rischia di rimanere il classico lavoro "only for fans".
Track-list:
01. Wing of the Lord
02. Plastic Cage
03. South Sugar
04. End Game
05. Here's Stare
06. End Game (Slight Return)
Commenti
Posta un commento