UNTIMELY DEMISE - "Systematic Eradication"
(Full-lenght, Punishment 18 Records, Ottobre 2013)
Voto: 7/10
Genere: Thrash Metal
Line-up: Matt Cuthbertson (voce, chitarra), Murray Cuthbertson (basso), Scott Cross (batteria)
Bel lavoro quello dei canadesi Untimely Demise che, sotto l’egida della nostrana Punishment 18 Records, da alle stampe il qui presente "Systematic Eradication" secondo parto ufficiale della band di Saskatoon che segue a tre anni di distanza il debutto autoprodotto.
Negli appena 33 minuti di durata complessiva del lavoro c’è tutto quello che potrebbe bastare ad ogni buon thrasher che si rispetti: a partire dalla copertina ad opera del "guru" Ed Repka fino ad arrivare alla produzione curata dal buon Glen Drover senza tralasciare ovviamente l’aspetto principale quello relativo alla musica.
Il combo d’oltreoceano ci propone un thrash metal estremamente personale benchè piantato in territori piuttosto classici, abile nel suo mescolare tanto sonorità più "classiche" alla Overkill quanto elementi più estremi che riportano indubbiamente a territori più affini ad Exodus e compagnia specie nelle vocals aggressive del singer Matt Cuthbertson.
Una varietà di stile che dona una certa rilevanza ad un lavoro che, di sicuro, ha come pregio principale quello di non annoiare mai l’ascoltatore seppellendolo sotto una massa di riff, assoli (mai troppo invadenti) e cambi di ritmo estremamente coinvolgenti.
Si parte dall’opener "Spiritual Embezzlement", senza ombra di dubbio l’episodio più classico dell’intero lotto attraversando già la parte più interessante del lavoro seguita com’è da quello che a parere del sottoscritto è il brano più riuscito dell’album; "The Last Guildsman" infatti ha un incedere diverso rispetto alla pur pregevole opener, abbracciando in questo caso un appeal più aggressivo tanto nelle vocals quanto soprattutto nel sound massiccio delle chitarre sferzato al suo interno da aperture melodiche di gran valore.
Malgrado la prima parte regali gli episodi migliori di un album che tende a calare alla distanza con gli ultimi brani meno ispirati, la qualità rimane comunque più che discreta e altri brani come "Redemption" e "A Warrior’s Blood" tengono la band su livelli qualititativi molto buoni.
Chirurgica e precisa è anche la sezione ritmica che scandisce interessanti cambi di ritmo capaci di rendere molto vari i brani malgrado la durata degli stessi sia piuttosto breve non superando i nessun caso i 4 minuti.
Insomma, un bel lavoro, incontaminato e ben riuscito; nulla che lasci gridare al miracolo o che porti ventate d’aria fresca nel genere ma gli Untimely Demise sono nati per questo, suonare del sano thrash metal mettendoci idee e tanta personalità. Promossi.
Track-list:
01. Spiritual Ebezzlement
02. The Last Guildsman
03. Somali Pirates
04. Redemption
05. Navigator's Choice
06. A Warrior's Blood
07. Revolutions
08. Escape from Supermax
(Full-lenght, Punishment 18 Records, Ottobre 2013)
Voto: 7/10
Genere: Thrash Metal
Line-up: Matt Cuthbertson (voce, chitarra), Murray Cuthbertson (basso), Scott Cross (batteria)
Negli appena 33 minuti di durata complessiva del lavoro c’è tutto quello che potrebbe bastare ad ogni buon thrasher che si rispetti: a partire dalla copertina ad opera del "guru" Ed Repka fino ad arrivare alla produzione curata dal buon Glen Drover senza tralasciare ovviamente l’aspetto principale quello relativo alla musica.
Il combo d’oltreoceano ci propone un thrash metal estremamente personale benchè piantato in territori piuttosto classici, abile nel suo mescolare tanto sonorità più "classiche" alla Overkill quanto elementi più estremi che riportano indubbiamente a territori più affini ad Exodus e compagnia specie nelle vocals aggressive del singer Matt Cuthbertson.
Una varietà di stile che dona una certa rilevanza ad un lavoro che, di sicuro, ha come pregio principale quello di non annoiare mai l’ascoltatore seppellendolo sotto una massa di riff, assoli (mai troppo invadenti) e cambi di ritmo estremamente coinvolgenti.
Si parte dall’opener "Spiritual Embezzlement", senza ombra di dubbio l’episodio più classico dell’intero lotto attraversando già la parte più interessante del lavoro seguita com’è da quello che a parere del sottoscritto è il brano più riuscito dell’album; "The Last Guildsman" infatti ha un incedere diverso rispetto alla pur pregevole opener, abbracciando in questo caso un appeal più aggressivo tanto nelle vocals quanto soprattutto nel sound massiccio delle chitarre sferzato al suo interno da aperture melodiche di gran valore.
Malgrado la prima parte regali gli episodi migliori di un album che tende a calare alla distanza con gli ultimi brani meno ispirati, la qualità rimane comunque più che discreta e altri brani come "Redemption" e "A Warrior’s Blood" tengono la band su livelli qualititativi molto buoni.
Chirurgica e precisa è anche la sezione ritmica che scandisce interessanti cambi di ritmo capaci di rendere molto vari i brani malgrado la durata degli stessi sia piuttosto breve non superando i nessun caso i 4 minuti.
Insomma, un bel lavoro, incontaminato e ben riuscito; nulla che lasci gridare al miracolo o che porti ventate d’aria fresca nel genere ma gli Untimely Demise sono nati per questo, suonare del sano thrash metal mettendoci idee e tanta personalità. Promossi.
Track-list:
01. Spiritual Ebezzlement
02. The Last Guildsman
03. Somali Pirates
04. Redemption
05. Navigator's Choice
06. A Warrior's Blood
07. Revolutions
08. Escape from Supermax
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