HATRIOT - "Dawn of the New Centurion"
(Full-lenght, Massacre Records, Febbraio 2014)
Voto: 4,5/10
Genere: Thrash Metal
Line-up: Steve "Zetro" Souza (voce), Cody Souza (basso), Kosta Varvatakis (chitarra), Nick Souza (batteria), Justin Cole (chitarra)
(Full-lenght, Massacre Records, Febbraio 2014)
Voto: 4,5/10
Genere: Thrash Metal
Line-up: Steve "Zetro" Souza (voce), Cody Souza (basso), Kosta Varvatakis (chitarra), Nick Souza (batteria), Justin Cole (chitarra)
A distanza di un solo anno dal debutto discografico, tornano sulle scene gli Hatriot band a “conduzione familiare” capitanata dal celebre Steve “Zetro” Souza ex vocalist degli Exodus tra il 1987 ed il 1992.
Assoldati i figli Cody (basso) e Nick (batteria) il buon Steve ha
dunque avviato questo progetto avvalendosi della collaborazione di altri
artisti alle prime armi e sfogando su disco tutta la propria voglia
innata di thrash metal; un progetto che, onesto o meno, si è dimostrato
già piuttosto manieristico nel suo esordio Heroes of Origin confermando tutte le cattive impressioni anche sul qui presente Dawn of the New Centurion che non aggiunge ovviamente nulla a quanto ascoltato appena un anno fa.
Pertanto si fregheranno le mani gli amanti delle sane sonorità thrash
metal tipicamente eighties, ma di certo lo faranno esclusivamente quei
fans più “superficialotti” perchè, in tutta onestà, arrivare fino in
fondo ad un lavoro degli Hatriot è impresa veramente
ardua!!! Ad ogni modo sgombriamo il campo da ogni dubbio e chiariamo
subito il concetto: non che i pezzi siano brutti, semplicemente
finiscono per essere tutti completamente uguali tra loro e soprattutto
risultano incredibilmente stereotipati.
Assalti frontali senza mezzi termini quelli che ci propone la band
che rispetto al disco d’esordio registra l’ingresso in line-up dello
sconosciuto Justin Cole a duettare con l’altro axe-man “confermato” Kosta Varvatakis.
Sin dall’opener From my Cold Dead Hands si intuisce
alla perfezione quello che sarà il canovaccio che si trascinerà per
l’intera durata del lavoro, un susseguirsi di riff e di assoli su un
tappeto ritmico forsennato che fa dell’aggressività l’unica
caratteristica su cui i nostri paiono puntare con un discorso a parte
che merita l’egocentrismo di Souza che prova a forzare la mano mostrando
evidenti cenni di cedimento persino rispetto al lavoro di appena un
anno fa.
Qualche variazione alla scaletta ce la regalano The Fear Within e Silence in the House of the Lord,
due brani piuttosto riflessivi (in particolare il primo) e dal
minutaggio più elevato rispetto alla media che se non altro riescono a
ridestare l’attenzione nel mezzo del marasma generale.
Per il resto però c’è davvero ben poco da sentire, il solito lavoro
manieristico insomma che non fa che confermare la totale inutilità del
progetto se non un qualcosa di appetibile esclusivamente per chi cerca
un pò di sano thrash incontaminato senza far caso al contorno, compreso
mancanza di idee…
Track-list:
01. From my Cold Dead Hands
02. Your Worst Enemy
03. The Fear Within
04. Honor the Rise and Fall
05. Superkillafragsadisticactsaresoatrocious
06. Silence in the House of the Lord
07. World Funeral
08. Dawn fo the New Centurion
09. Consolation for the Insane
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