TOXIC HOLOCAUST - "Conjure and Command"
(Full-lenght, Relapse Records, Luglio 2011)
Voto: 7/10
Genere: Thrash/Black/Speed Metal
Line-up: Joel Grind (voce, chitarra), Phil Gnaast (basso), Nikki Bellmore (batteria)
Giunge al quarto capitolo il progetto Toxic Holocaust one-man band dell’Oregon dietro il cui monicker si cela l’anima oltranzista e purista di Joel Grind colui che nel 1999 portò alla ribalta una proposta musicale direttamente proveniente da quelli che furono i cari e vecchi 80’s.
Appoggiandosi per l’occasione a due session members per quanto riguarda backing vocals e batteria, il lavoro non si discosta ovviamente di una virgola da quanto proposto finora, ovvero un thrash metal grezzo e diretto incontaminato da una sana attidudine punk/blackish.
Una manciata di brani per trentadue minuti totali di musica e Conjure and Command rappresenta la classica manna del cielo per gli amanti di quella musica in grado di provocare l’headbanging più sfrenato, che fa della velocità ma non solo il proprio punto di forza.
Judgement Awaits You posta in apertura, ma ancora Bitch e In the Dephts (of your Mind) sono i manifesti sonori del credo di Joel, sempre attento a bilanciare aggressività e brutalità con quell’accento "sporco" e sguaiato come i maestri Venom insegnano, e che tante volte porta il polistrumentista americano a variare i ritmi cimentandosi anche in mid-tempos più rocciosi ma non per questo dissidenti dall’attitudine generale dell’album come in I Am Disease ma come anche nell’ottima Nowhere to Run che fa leva su un refrain principale riuscito ma sempre rigorosamente grezzo e minimale.
Cosa c’è da ascoltare che non sia già ormai pesantemente noto? Assolutamente nulla, nel senso che l’album in questione non fa altro che riproporre in copia carbone tutti gli stilemi del genere. Malgrado tutto questo, senza voler fare per forza i bacchettoni alla ricerca della classica new-sensation, album come Conjure and Command arrivano sul mercato con un solo scopo, quello dettato dal genere in questione e quello di rinverdire una certa nostalgia per lavori ben più storici e importanti che non ci sta per nulla malee.
Track-list:
01. Judgement Awaits You
02. Agony of the Damned
03. Bitch
04. Red Winter
05. Nowhere to Run
06. I Am Disease
07. In the Dephts (of Your Mind)
08. The Liars are Burning
09. Revelations
10. Sound the Charge
(Full-lenght, Relapse Records, Luglio 2011)
Voto: 7/10
Genere: Thrash/Black/Speed Metal
Line-up: Joel Grind (voce, chitarra), Phil Gnaast (basso), Nikki Bellmore (batteria)
Giunge al quarto capitolo il progetto Toxic Holocaust one-man band dell’Oregon dietro il cui monicker si cela l’anima oltranzista e purista di Joel Grind colui che nel 1999 portò alla ribalta una proposta musicale direttamente proveniente da quelli che furono i cari e vecchi 80’s.
Appoggiandosi per l’occasione a due session members per quanto riguarda backing vocals e batteria, il lavoro non si discosta ovviamente di una virgola da quanto proposto finora, ovvero un thrash metal grezzo e diretto incontaminato da una sana attidudine punk/blackish.
Una manciata di brani per trentadue minuti totali di musica e Conjure and Command rappresenta la classica manna del cielo per gli amanti di quella musica in grado di provocare l’headbanging più sfrenato, che fa della velocità ma non solo il proprio punto di forza.
Judgement Awaits You posta in apertura, ma ancora Bitch e In the Dephts (of your Mind) sono i manifesti sonori del credo di Joel, sempre attento a bilanciare aggressività e brutalità con quell’accento "sporco" e sguaiato come i maestri Venom insegnano, e che tante volte porta il polistrumentista americano a variare i ritmi cimentandosi anche in mid-tempos più rocciosi ma non per questo dissidenti dall’attitudine generale dell’album come in I Am Disease ma come anche nell’ottima Nowhere to Run che fa leva su un refrain principale riuscito ma sempre rigorosamente grezzo e minimale.
Cosa c’è da ascoltare che non sia già ormai pesantemente noto? Assolutamente nulla, nel senso che l’album in questione non fa altro che riproporre in copia carbone tutti gli stilemi del genere. Malgrado tutto questo, senza voler fare per forza i bacchettoni alla ricerca della classica new-sensation, album come Conjure and Command arrivano sul mercato con un solo scopo, quello dettato dal genere in questione e quello di rinverdire una certa nostalgia per lavori ben più storici e importanti che non ci sta per nulla malee.
Track-list:
01. Judgement Awaits You
02. Agony of the Damned
03. Bitch
04. Red Winter
05. Nowhere to Run
06. I Am Disease
07. In the Dephts (of Your Mind)
08. The Liars are Burning
09. Revelations
10. Sound the Charge
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