RAMESSES - "Possessed by the Rise of Magik"
(Full-lenght, Ritual Productions, Maggio 2011)
Voto: 7,5/10
Genere: Stoner/Sludge
Line-up: Adam Richardson (voce, basso), Tim Bagshaw (chitarra), Mark Greening (batteria)
Nati nel 2003 per volere del batterista Mark Greening e del chitarrista Tim Bagshaw due delle menti di quella meravigliosa ed acida creatura di nome Electric Wizard, i Ramesses sono un terzetto britannico fautore di un mix entusiasmante di stoner, sludge e acidità a palate.
Possessed by the Rise of Magik è il terzo full della band autrice anche di una miriade di demo, split ed ep vari capaci in ogni occasione di tirare fuori un sound tutto particolare, marchio di fabbrica di musicisti navigati e "visionari" come i protagonisti del progetto in questione.
All’interno di un album dei Ramesses c’è di tutto…si passa dallo stoner desertico dei maestri Kyuss al sound allucinato ed acido della band "madre", i già citati Electric Wizard.
Riffing roccioso, a volte veloce, tante volte lento e oppressivo, voci filtrate che toccano tanto il growl quanto una sorta di litania oppressiva. Rimandi neanche troppo celati al drone dei Sunn O))), a volte addirittura al doom che più classico non si può.
La caratteristica principale di questi Ramesses è quella di riuscire a rendere ogni brano come una composizione a sè stante, premere sull’acceleratore o rallentare a seconda delle esigenze, così come cambiare completamente il "modo" dello sparare decibel in faccia all’ascoltatore.
Tutto è funzionale all’interno di questo disco, tanto l’immenso lavoro di basso di Adam Richardson (Lord of Putrefaction) quanto il chitarrismo acido e snervante del buon Bagshaw.
Si parte con le schitarrate aride dell’opener Invisible Ritual, una sorta di rock ‘n roll distorto in preda ad allucinazioni desertiche. Un semplice giro di basso ed un cantato che sembra arrivare dall’oltretomba giocato sulla dicotomia tra un riverbero lontano ed il growling che fa capolino in maniera perfetta rendendo quasi inquietante il pezzo in questione.
La successiva Towers of Silence è più classicheggiante, presenta inizialmente un riffing quasi ordinato prima di partire con un giro di chitarra ossessivo finale che apre la strada a Sol Nocivo brano perfetto nella sua costruzione retto da un basso infernale che ad altissime frequenze detta i ritmi del pezzo al cui interno è un riff quasi "classico" sulla scorta dei primissimi Candlemass a fare la propria comparsa.
Plague Beak e Safety in Numbness rappresentano invece i brani "estremi" per eccellenza in cui sembrano i Sunn O))) di Black One la "musa ispiratrice".
Più sperimentale Duel incentrata quasi esclusivamente sulla parte strumentale e su ritmiche nervose, mentre la title-track chiude a meraviglia l’album con un undici minuti ipnotici in cui sludge, drone e psichedelia si uniscono alla grande in un crescendo ossessivo di riff grassi e sporchi.
Possessed by the Rise of Magik è insomma l’ennesimo lavoro garantito della band di Wimborne, ascolto obbligato per tutti coloro che hanno amato e che amano Electric Wizard et similia; più sperimentali rispetto alla band di riferimento ma non per questo di più difficile ascolto.
Track-list:
01. Invisible Ritual
02. Towers of Silence
03. Sol Nocivo
04. Plague Beak
05. Duel
06. Safety in Numbness
07. Possessed by the Rise of Magik
(Full-lenght, Ritual Productions, Maggio 2011)
Voto: 7,5/10
Genere: Stoner/Sludge
Line-up: Adam Richardson (voce, basso), Tim Bagshaw (chitarra), Mark Greening (batteria)
Nati nel 2003 per volere del batterista Mark Greening e del chitarrista Tim Bagshaw due delle menti di quella meravigliosa ed acida creatura di nome Electric Wizard, i Ramesses sono un terzetto britannico fautore di un mix entusiasmante di stoner, sludge e acidità a palate.
Possessed by the Rise of Magik è il terzo full della band autrice anche di una miriade di demo, split ed ep vari capaci in ogni occasione di tirare fuori un sound tutto particolare, marchio di fabbrica di musicisti navigati e "visionari" come i protagonisti del progetto in questione.
All’interno di un album dei Ramesses c’è di tutto…si passa dallo stoner desertico dei maestri Kyuss al sound allucinato ed acido della band "madre", i già citati Electric Wizard.
Riffing roccioso, a volte veloce, tante volte lento e oppressivo, voci filtrate che toccano tanto il growl quanto una sorta di litania oppressiva. Rimandi neanche troppo celati al drone dei Sunn O))), a volte addirittura al doom che più classico non si può.
La caratteristica principale di questi Ramesses è quella di riuscire a rendere ogni brano come una composizione a sè stante, premere sull’acceleratore o rallentare a seconda delle esigenze, così come cambiare completamente il "modo" dello sparare decibel in faccia all’ascoltatore.
Tutto è funzionale all’interno di questo disco, tanto l’immenso lavoro di basso di Adam Richardson (Lord of Putrefaction) quanto il chitarrismo acido e snervante del buon Bagshaw.
Si parte con le schitarrate aride dell’opener Invisible Ritual, una sorta di rock ‘n roll distorto in preda ad allucinazioni desertiche. Un semplice giro di basso ed un cantato che sembra arrivare dall’oltretomba giocato sulla dicotomia tra un riverbero lontano ed il growling che fa capolino in maniera perfetta rendendo quasi inquietante il pezzo in questione.
La successiva Towers of Silence è più classicheggiante, presenta inizialmente un riffing quasi ordinato prima di partire con un giro di chitarra ossessivo finale che apre la strada a Sol Nocivo brano perfetto nella sua costruzione retto da un basso infernale che ad altissime frequenze detta i ritmi del pezzo al cui interno è un riff quasi "classico" sulla scorta dei primissimi Candlemass a fare la propria comparsa.
Plague Beak e Safety in Numbness rappresentano invece i brani "estremi" per eccellenza in cui sembrano i Sunn O))) di Black One la "musa ispiratrice".
Più sperimentale Duel incentrata quasi esclusivamente sulla parte strumentale e su ritmiche nervose, mentre la title-track chiude a meraviglia l’album con un undici minuti ipnotici in cui sludge, drone e psichedelia si uniscono alla grande in un crescendo ossessivo di riff grassi e sporchi.
Possessed by the Rise of Magik è insomma l’ennesimo lavoro garantito della band di Wimborne, ascolto obbligato per tutti coloro che hanno amato e che amano Electric Wizard et similia; più sperimentali rispetto alla band di riferimento ma non per questo di più difficile ascolto.
Track-list:
01. Invisible Ritual
02. Towers of Silence
03. Sol Nocivo
04. Plague Beak
05. Duel
06. Safety in Numbness
07. Possessed by the Rise of Magik
Commenti
Posta un commento