THE ETERNAL - "Under a New Sun"
(Full-lenght, Firebox Records, Gennaio 2011)
Voto: 6,5/10
Genere: Gothic Metal
Line-up: Mark Kelson (voce, chitarra), Maria Ilmoniemi (tastiere), Dave Langlands (basso), Marty O'Shea (batteria)
Giungono al traguardo del quarto album gli australiani The Eternal band salita alla ribalta del pubblico ormai sette anni orsono sotto l’egida della Firebox e passata per una serie di lavori, a parere del sottoscritto, piuttosto trascurabili.
Partiti da una base gothic/doom piuttosto canonica, il sound dei nostri nel corso degli anni si è "evoluto" verso un concetto più classico di genere ma al tempo stesso ha saputo inglobare al suo interno elementi tali da rendere la proposta probabilmente più appetibile.
Del doom degli esordi è rimasto ben poco, e la proposta degli australiani ora pone le sue basi su un concetto di gothic rock fortemente debitore degli ultimi Paradise Lost con marcate inflessioni progressive nel riffing che comunque ha il merito di risultare sempre piuttosto massiccio e scevro da ogni tentazione "romantica" (tranne che in alcuni casi).
Il risultato è un disco sicuramente ascoltabile ma che paga in parte una certa "doppia personalità" visto che le influenze love metal alla Him che i The Eternal avevano già mostrato in passato sono ancora presenti in parte.
Ed è un peccato perchè, lo ripetiamo, i brani pur se in alcuni casi troppo simili tra loro, sono costruiti veramente bene e ci presentano una band tirata a lucido e decisamente maturata rispetto al passato.
E così se episodi come l’opener Control, la title-track o la massiccia Eclipse rappresentano senza ombra di dubbio punti di forza evidenti di un album senza troppe pretese, il già citato love metal di The Sleeper o Delirium & Desire sono decisamente episodi da dimenticare, troppo melensi e noiosi rispetto al resto del lotto che si difende dignitosamente andando in alcuni casi a toccare anche territori più affini agli ultimissimi Anathema (Despondency).
Quello che balza all’orecchio principalmente è come la band sia comunque maturata nel corso di questi anni sotto il punto di vista del songwriting che raramente scade sotto i canoni della ripetititività rispeto al passato ed al tempo stesso i suoni non sono più troppo "ruffiani".
Alla fine quello di sopra non fa che essere il voto di sintesi complessivo per questo Under a New Sun, un piccolo passo avanti rispetto al passato, che si lascia ascoltare decisamente pur rimanendo – sempre a parere del sottoscritto – un’uscita marginale. Gli amanti delle sonorità descritte si avvicinino comunque al lavoro, non ne rimarranno delusi.
Track-list:
01. Control
02. Under a New Sun
03. Delirium & Desire
04. Nothing Remains Without Us
05. Eclipse
06. The Sleeper
07. A Thousand Shades of You
08. Collapse
09. Despondency
10. Cast in Stone
11. Departure
(Full-lenght, Firebox Records, Gennaio 2011)
Voto: 6,5/10
Genere: Gothic Metal
Line-up: Mark Kelson (voce, chitarra), Maria Ilmoniemi (tastiere), Dave Langlands (basso), Marty O'Shea (batteria)
Giungono al traguardo del quarto album gli australiani The Eternal band salita alla ribalta del pubblico ormai sette anni orsono sotto l’egida della Firebox e passata per una serie di lavori, a parere del sottoscritto, piuttosto trascurabili.
Partiti da una base gothic/doom piuttosto canonica, il sound dei nostri nel corso degli anni si è "evoluto" verso un concetto più classico di genere ma al tempo stesso ha saputo inglobare al suo interno elementi tali da rendere la proposta probabilmente più appetibile.
Del doom degli esordi è rimasto ben poco, e la proposta degli australiani ora pone le sue basi su un concetto di gothic rock fortemente debitore degli ultimi Paradise Lost con marcate inflessioni progressive nel riffing che comunque ha il merito di risultare sempre piuttosto massiccio e scevro da ogni tentazione "romantica" (tranne che in alcuni casi).
Il risultato è un disco sicuramente ascoltabile ma che paga in parte una certa "doppia personalità" visto che le influenze love metal alla Him che i The Eternal avevano già mostrato in passato sono ancora presenti in parte.
Ed è un peccato perchè, lo ripetiamo, i brani pur se in alcuni casi troppo simili tra loro, sono costruiti veramente bene e ci presentano una band tirata a lucido e decisamente maturata rispetto al passato.
E così se episodi come l’opener Control, la title-track o la massiccia Eclipse rappresentano senza ombra di dubbio punti di forza evidenti di un album senza troppe pretese, il già citato love metal di The Sleeper o Delirium & Desire sono decisamente episodi da dimenticare, troppo melensi e noiosi rispetto al resto del lotto che si difende dignitosamente andando in alcuni casi a toccare anche territori più affini agli ultimissimi Anathema (Despondency).
Quello che balza all’orecchio principalmente è come la band sia comunque maturata nel corso di questi anni sotto il punto di vista del songwriting che raramente scade sotto i canoni della ripetititività rispeto al passato ed al tempo stesso i suoni non sono più troppo "ruffiani".
Alla fine quello di sopra non fa che essere il voto di sintesi complessivo per questo Under a New Sun, un piccolo passo avanti rispetto al passato, che si lascia ascoltare decisamente pur rimanendo – sempre a parere del sottoscritto – un’uscita marginale. Gli amanti delle sonorità descritte si avvicinino comunque al lavoro, non ne rimarranno delusi.
Track-list:
01. Control
02. Under a New Sun
03. Delirium & Desire
04. Nothing Remains Without Us
05. Eclipse
06. The Sleeper
07. A Thousand Shades of You
08. Collapse
09. Despondency
10. Cast in Stone
11. Departure
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