ONSLAUGHT - "VI"
(Full-lenght, AFM Records, Settembre 2013)
Voto: 6/10
Genere: Thrash Metal
Line-up: Nige Rockett (chitarra), Sy Keeler (voce), Jeff Williams (basso), Andy Rosser-Davies (chitarra), Michael Hourihan (batteria)
Prosegue la seconda giovinezza discografica dei britannici Onslaught che a due anni di distanza dal precedente e riuscito (a mio modesto parere) Sounds of Violence tornano in pista con VI terzo album della reunion targata 2007.
Recensire un lavoro della band di Bristol nel 2013 risulta sempre un tantinello difficile e si presta soprattutto ad una duplice chiave di lettura: da una parte i classici "nostalgici" dall’altra l’ascoltatore più critico, quello a cui non interessa più la classica proposta copia carbone di tempi ormai andati, tralaltro tempi in cui gli Onslaught rappresentavano decisamente un combo da terza scelta riguardo la ben più dotata concorrenza in ambito europeo e non solo.
Come evidenziato anche dal titolo del lavoro VI rappresenta il sesto lavoro della discografia della band che vede ormai in line-up la presenza dei soli Nige Rockett (chitarra) e Sy Keeler (voce) come unici membri "originari" della band britannica; tutti lavori passati nel corso degli anni nel perfetto anonimato ma rilanciati solo dalla reunion avvenuta in un periodo in cui sembra quasi che qualsiasi cosa proveniente dal passato dovesse essere necessariamente accettata come valida (cito anche gli inascoltabili tedeschi Vendetta nel filone di quelli che hanno saputo cavalcare la moda del momento).
Se Sounds of Violence mi aveva convinto, lo stesso posso tuttavia dire anche di questo VI ovviamente con le dovute cautele.
Ricordiamo di cosa stiamo parlando, ovvero di un thrash metal classico che va a pescare a piene mani un pò qua e un pò là, che non rappresenta assolutamente nulla di originale, ma che alla fine sa farsi apprezzare quantomeno per dei brani che tutto sommato si lasciano ascoltare senza troppi problemi.
Il nuovo corso degli Onslaught si basa sull’aggressività, su una produzione pulita, e su brani che avanzano senza troppi fronzoli, un orientamento questo confermato dal lavoro in questione che dopo una brevissima intro parte subito estremamente carico con Chaos is King brano dotato di un buon refrain e da un appeal diretto e deciso, un sound per certi versi accomunabile (anche troppo) agli Exodus ma che comunque sa difendersi discretamente bene.
Il brano è un degno inizio ad una album che per il resto cerca di non scontentare nessuno: dalla melodia iniziale della successiva Fuel for my Fire a pezzi decisamente più tirati e senza fronzoli come Dead Man Walking o Cruci-Fiction passando per capitoli più "groovy" come 66’Fucking’6 che aldilà della ridicolaggine del titolo lascia il tempo che trova, fino ad arrivare a pezzi un pò più "particolari" come Children of the Sand sferzata da un arpeggio arabeggiante piuttosto invadente.
VI è insomma un album che si difende bene e che lascia ascoltarsi piacevolmente nei suoi 39 minuti di durata, ma che inevitabilmente paga lo scotto con il passato. A dirla breve se devo puntare ancora su lavori del passato, cerco di orientarmi su band che danno maggiori garanzie ed il cui percorso artistico quantomeno non è stato influenzato da una reunion e dalla "necessità" di suonare ad un certo modo. Bisogna rendersi insomma conto che l’album in questione andrà incontro a pareri discordanti, ci sarà chi magari lo incenserà, chi invece lo stroncherà senza troppi problemi; a parere del sottoscritto la verità sta nel mezzo.
Track-list:
01. A New World Order
02. Chaos is King
03. Fuel for my Fire
04. Children of the Sand
05. Slaughterize
06. 66'Fucking'6
07. Cruci-Fiction
08. Dead Man Walking
09. Enemy of my Enemy
(Full-lenght, AFM Records, Settembre 2013)
Voto: 6/10
Genere: Thrash Metal
Line-up: Nige Rockett (chitarra), Sy Keeler (voce), Jeff Williams (basso), Andy Rosser-Davies (chitarra), Michael Hourihan (batteria)
Recensire un lavoro della band di Bristol nel 2013 risulta sempre un tantinello difficile e si presta soprattutto ad una duplice chiave di lettura: da una parte i classici "nostalgici" dall’altra l’ascoltatore più critico, quello a cui non interessa più la classica proposta copia carbone di tempi ormai andati, tralaltro tempi in cui gli Onslaught rappresentavano decisamente un combo da terza scelta riguardo la ben più dotata concorrenza in ambito europeo e non solo.
Come evidenziato anche dal titolo del lavoro VI rappresenta il sesto lavoro della discografia della band che vede ormai in line-up la presenza dei soli Nige Rockett (chitarra) e Sy Keeler (voce) come unici membri "originari" della band britannica; tutti lavori passati nel corso degli anni nel perfetto anonimato ma rilanciati solo dalla reunion avvenuta in un periodo in cui sembra quasi che qualsiasi cosa proveniente dal passato dovesse essere necessariamente accettata come valida (cito anche gli inascoltabili tedeschi Vendetta nel filone di quelli che hanno saputo cavalcare la moda del momento).
Se Sounds of Violence mi aveva convinto, lo stesso posso tuttavia dire anche di questo VI ovviamente con le dovute cautele.
Ricordiamo di cosa stiamo parlando, ovvero di un thrash metal classico che va a pescare a piene mani un pò qua e un pò là, che non rappresenta assolutamente nulla di originale, ma che alla fine sa farsi apprezzare quantomeno per dei brani che tutto sommato si lasciano ascoltare senza troppi problemi.
Il nuovo corso degli Onslaught si basa sull’aggressività, su una produzione pulita, e su brani che avanzano senza troppi fronzoli, un orientamento questo confermato dal lavoro in questione che dopo una brevissima intro parte subito estremamente carico con Chaos is King brano dotato di un buon refrain e da un appeal diretto e deciso, un sound per certi versi accomunabile (anche troppo) agli Exodus ma che comunque sa difendersi discretamente bene.
Il brano è un degno inizio ad una album che per il resto cerca di non scontentare nessuno: dalla melodia iniziale della successiva Fuel for my Fire a pezzi decisamente più tirati e senza fronzoli come Dead Man Walking o Cruci-Fiction passando per capitoli più "groovy" come 66’Fucking’6 che aldilà della ridicolaggine del titolo lascia il tempo che trova, fino ad arrivare a pezzi un pò più "particolari" come Children of the Sand sferzata da un arpeggio arabeggiante piuttosto invadente.
VI è insomma un album che si difende bene e che lascia ascoltarsi piacevolmente nei suoi 39 minuti di durata, ma che inevitabilmente paga lo scotto con il passato. A dirla breve se devo puntare ancora su lavori del passato, cerco di orientarmi su band che danno maggiori garanzie ed il cui percorso artistico quantomeno non è stato influenzato da una reunion e dalla "necessità" di suonare ad un certo modo. Bisogna rendersi insomma conto che l’album in questione andrà incontro a pareri discordanti, ci sarà chi magari lo incenserà, chi invece lo stroncherà senza troppi problemi; a parere del sottoscritto la verità sta nel mezzo.
Track-list:
01. A New World Order
02. Chaos is King
03. Fuel for my Fire
04. Children of the Sand
05. Slaughterize
06. 66'Fucking'6
07. Cruci-Fiction
08. Dead Man Walking
09. Enemy of my Enemy
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