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MYSTIGMA - "Unzerblechlich"

MYSTIGMA - "Unzerbrechlich"
(Full-lenght, Echozone, Marzo 2013)

Voto: 5/10

Genere: Gothic Metal

Line-up: Torsten Baumer (voce), Jorg Baumer (chitarre, tastiere, programming), Stephan Richter (basso), Malte Hagedorn (batteria)



Mi ha riportato a diversi anni addietro il qui presente lavoro dei teutonici Mystigma, in quegli anni in cui il trend del momento era quel pessimo gothic piatto e derivativo che veniva riproposto con annessi clichet del caso e soprattutto impegnandosi a ricalcare tutto quanto fatto negli anni precedenti dai Sentenced a da tutto quello che ne conseguiva.

Capitava non di rado (praticamente a cadenza mensile) di ricevere quei promo-packs così tronfi e ridondanti di appellattivi come di "new-sensation" del genere, riportando stralci di recensioni pubblicate su fantomatici magazines (esistevano ancora a quei tempi…) e web-zine le quali finivano per venir osannate come media di prestigio internazionale…insomma si calcava la mano su qualcosa che doveva venir presentato in maniera così perfetta da provocare le migliori ilarità già dall’ascolto delle prime note.
Bene, vado al sodo e non mi dilungo: non so se questi Mystigma siano sorretti da cotanta pubblicità più o meno veritiera, non so cosa la band tedesca abbia fatto negli anni precedenti, fatto sta che questo Unzerblechlich a parere del sottoscritto è un lavoro decisamente insopportabile.
Sempre in bilico tra un gothic dalle chiare tinte doomeggianti (Amorphis periodo Am Universum e Paradise Lost i riferimenti più evidenti) e vagonate di riferimenti alla scena più prettamente darkwave ottantiana, Unzerbechlich rappresenta la solita minestra riscaldata in cui un brano vale l’altro senza minimamente riuscire ad a creare spunti di interesse particolarmente marcati.
Il risultato è così un album che praticamente perde interesse già dai primi minuti d’ascolto.
Gli inserti elettronici sono fuori fase, e l’idea di presentare un mix di brani cantati in madrelingua ed inglese risulta piuttosto infelice visto che le due lingue fonicamente dissimili rendono ancora più forzate le composizioni tra loro slegate e sempre fuori contesto.
Non basta certo l’inserimento di sporadiche vocals femminili come in A Thousand Rains per alzare il livello qualitativo di un lavoro che alla fine paga principalmente quello di essere noioso e che, ad un ascolto più approfondito, non riesce in nessun caso a tirare fuori elementi in grado di far fare il salto di qualità al lavoro.
Non conoscevo questi Mystigma e non ho sentito altro da loro finora prodotto, ma per quanto mi riguarda mi basta soffermarmi al qui presente lavoro, in giro ce n’è davvero tanta di roba più valida di questo album…

Track-list:

01. Bloodline
02. Erinner Dich
03. Razorspirit
04. Dancing With Witches (Wintersun)
05. Was von der Nacht noch ubrig bleibt
06. Uhrwerk Stille
07. Hurt
08. Tiefes Rot
09. A Thousand Rains
10. Pretending Cross
11. Unzerbrechlich
12. Rebel Yell

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