HATRIOT - "Heroes of Origin"
(Full-lenght, Massacre Records, Gennaio 2013)
Voto: 5,5/10
Genere: Thrash Metal
Line-up: Steve "Zetro" Sousa (voce), Cody Souza (basso), Nick Souza (batteria), Miguel Esparza (chitarra), Kosta V. (chitarra)
Partiamo subito con una domanda, o anche una provocazione: chi sono gli Hatriot? Il nuovo progetto di una leggenda della scena metal internazionale, o un semplice divertissement dello stesso, una maniera qualsiasi per tirare fuori un disco tutto fatto in casa? Domanda questa che sorge spontanea già dopo pochissimi minuti di ascolto di un album che presenta cotanto blasone, ma che alla fine non fa che rivelarsi una delle tante…
Ma andiamo con ordine e non disorientiamo nessuno…gli Hatriot sono la nuova band del mitico Steve "Zetro" Souza indiscutibile icona della scena thrash metal a stelle e strisce, protagonista dietro al microfono dei migliori lavori degli Exodus.
Bene, parlavamo di nuovo progetto o semplice divertissement per il fatto che il buon Steve si fa affiancare per l’occasione dai due "giovanotti" della scena, che non sono nient’altro che i propri figli: Cody (basso) e Nick (batteria) che affiancati dai chitarristi Kosta Varvatakis e Miguel Esparza vanno a formare la band.
Ora, patriottismi a parte, facilmente rinvenibili da monicker, artwork e titoli dei brani, già di per sè piuttosto ridicoli entrando nel merito della proposta ovviamente troviamo tutte le conferme aspettate alla vigilia leggendo i protagonisti della band…e così troviamo ampo spazio ad un thrash metal martellante, dalle ritmiche corpose e sempre sparato a mille, esaltato da una produzione potente e pulita, proprio come gli ultimi lavori degli Exodus ci avevano abituato.
Ma se ai tempi del ritorno di Steve dietro il microfono della sguaiata e storica band statunitense, ne venne fuori un grandissimo lavoro del calibro di Tempo of the Damned in questo caso, di certo, non si può dire lo stesso di questo Heroes of Horigin.
Basato sul pieno compiacimento della "famiglia", e di conseguenza una sezione ritmica che tante volte tende ad essere troppo invasiva malgrado le due ascie facciano il proprio con assoli al vetriolo e ritmiche solide ed arcigne, i 43 minuti di durata lo riducono ad un lavoro difficile da digerire dopo essere andati troppo avanti con l’ascolto.
Eppure è un peccato perchè la presenza di uno "Zetro" comunque ancora tirato a lucido malgrado gli anni che passano dietro al microfono sicuramente poteva regalare di meglio, fermo restando che per il resto la pecca principale del lavoro è quella di sparare in soli due pezzi tutte le frecce del proprio arco senza riuscire pertanto a proporre qualcosa di più accattivante col prosieguo dell’ascolto.
Ed è proprio la prima parte del lavoro quella più interessante: partenza in quarta con Suicide Run brano che sprigiona cattiveria da tutti i pori, poi il miglior capitolo del lavoro con Weapons of Class Destruction pezzo che trova la giusta melodia ed il giusto feeling riuscendo a bilanciare la voglia di aggressività con una certa musicalità di fondo che probabilmente mancava nella pur valida opener.
Poi? Poi purtroppo il nulla con una serie di brani che si perdono per strada, che risultano decisamente trascurabili ma che soprattutto ripetono il medesimo impeto troppe volte incontrollato ed al limite del puerile.
Peccato davvero perchè la presenza di una tale istituzione, parlando sempre del genere ovviamente, lasciava presagire qualcosa di ben diverso.
Nulla i tutto questo, ed il thrash "fatto in casa" di questo Heroes of Origin è, a mio modesto parere, più che trascurabile.
Track-list:
01. Suicide Run
02. Weapons of Class Destruction
03. Murder American Style
04. Blood Stained Wings
05. The Violent Times of my Dark Passenger
06. Globicidal
07. And Your Children to Be Damned
08. The Mechanics of Annihilation
09. Shadows of the Buried
10. Heroes of Origin
(Full-lenght, Massacre Records, Gennaio 2013)
Voto: 5,5/10
Genere: Thrash Metal
Line-up: Steve "Zetro" Sousa (voce), Cody Souza (basso), Nick Souza (batteria), Miguel Esparza (chitarra), Kosta V. (chitarra)
Partiamo subito con una domanda, o anche una provocazione: chi sono gli Hatriot? Il nuovo progetto di una leggenda della scena metal internazionale, o un semplice divertissement dello stesso, una maniera qualsiasi per tirare fuori un disco tutto fatto in casa? Domanda questa che sorge spontanea già dopo pochissimi minuti di ascolto di un album che presenta cotanto blasone, ma che alla fine non fa che rivelarsi una delle tante…
Ma andiamo con ordine e non disorientiamo nessuno…gli Hatriot sono la nuova band del mitico Steve "Zetro" Souza indiscutibile icona della scena thrash metal a stelle e strisce, protagonista dietro al microfono dei migliori lavori degli Exodus.
Bene, parlavamo di nuovo progetto o semplice divertissement per il fatto che il buon Steve si fa affiancare per l’occasione dai due "giovanotti" della scena, che non sono nient’altro che i propri figli: Cody (basso) e Nick (batteria) che affiancati dai chitarristi Kosta Varvatakis e Miguel Esparza vanno a formare la band.
Ora, patriottismi a parte, facilmente rinvenibili da monicker, artwork e titoli dei brani, già di per sè piuttosto ridicoli entrando nel merito della proposta ovviamente troviamo tutte le conferme aspettate alla vigilia leggendo i protagonisti della band…e così troviamo ampo spazio ad un thrash metal martellante, dalle ritmiche corpose e sempre sparato a mille, esaltato da una produzione potente e pulita, proprio come gli ultimi lavori degli Exodus ci avevano abituato.
Ma se ai tempi del ritorno di Steve dietro il microfono della sguaiata e storica band statunitense, ne venne fuori un grandissimo lavoro del calibro di Tempo of the Damned in questo caso, di certo, non si può dire lo stesso di questo Heroes of Horigin.
Basato sul pieno compiacimento della "famiglia", e di conseguenza una sezione ritmica che tante volte tende ad essere troppo invasiva malgrado le due ascie facciano il proprio con assoli al vetriolo e ritmiche solide ed arcigne, i 43 minuti di durata lo riducono ad un lavoro difficile da digerire dopo essere andati troppo avanti con l’ascolto.
Eppure è un peccato perchè la presenza di uno "Zetro" comunque ancora tirato a lucido malgrado gli anni che passano dietro al microfono sicuramente poteva regalare di meglio, fermo restando che per il resto la pecca principale del lavoro è quella di sparare in soli due pezzi tutte le frecce del proprio arco senza riuscire pertanto a proporre qualcosa di più accattivante col prosieguo dell’ascolto.
Ed è proprio la prima parte del lavoro quella più interessante: partenza in quarta con Suicide Run brano che sprigiona cattiveria da tutti i pori, poi il miglior capitolo del lavoro con Weapons of Class Destruction pezzo che trova la giusta melodia ed il giusto feeling riuscendo a bilanciare la voglia di aggressività con una certa musicalità di fondo che probabilmente mancava nella pur valida opener.
Poi? Poi purtroppo il nulla con una serie di brani che si perdono per strada, che risultano decisamente trascurabili ma che soprattutto ripetono il medesimo impeto troppe volte incontrollato ed al limite del puerile.
Peccato davvero perchè la presenza di una tale istituzione, parlando sempre del genere ovviamente, lasciava presagire qualcosa di ben diverso.
Nulla i tutto questo, ed il thrash "fatto in casa" di questo Heroes of Origin è, a mio modesto parere, più che trascurabile.
Track-list:
01. Suicide Run
02. Weapons of Class Destruction
03. Murder American Style
04. Blood Stained Wings
05. The Violent Times of my Dark Passenger
06. Globicidal
07. And Your Children to Be Damned
08. The Mechanics of Annihilation
09. Shadows of the Buried
10. Heroes of Origin
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