ASSASSIN - "Breaking the Silence"
(Full-lenght, Steamhammer, Febbraio 2011)
Voto: 5/10
Genere: Thrash Metal
Line-up: Michael Hoffmann (chitarra), Jurgen Scholz (chitarra), Bjorn Sondermann (batteria), Joachim Kremer (basso), Robert Gonnella (voce)
Curioso il destino dei tedeschi Assassin scioltisi nel 1989 con due album (trascurabili) all’attivo a causa del furto della propria strumentazione senza avere fondi finanziari per ricomprare il tutto ed oggi trovatisi sotto l’egida della SPV.
Le chiamano band di culto, io semplicemente le chiamo band "inutili" (con tutto il rispetto) la cui fortuna è stata esclusivamente il merito di suonare un determinato genere in una certa epoca.
Alzino infatti la mano coloro che si dichiaravano fans della band in periodo pre-reunion…mi sembra difficile trovarne qualcuno.
Ma aldilà delle considerazioni sulla qualità della band in base alla propria notorietà, Breaking the Silence non fa che confermare in pieno la mia tesi. Perchè non basta dichiarare che negli anni ’80 si suonava thrash metal per assurgere ad istituzione. Certo, per carità, l’onestà intellettuale dei teutonici non è minimamente messa in dubbio, così come la passione e la voglia di suonare tornata dopo l’abbandono forzato ed immagino quanto doloroso per l’infausto accadimento che l’ha causato.
Ma sinceramente nell’ascoltare i 43 minuti del qui presente Breaking the Silence non sono riuscito a trovare nulla che in qualche maniera abbia destato la mia attenzione.
L’album si compone di dieci tracce di puro ed incontaminato thrash teutonico sulla scorta di Sodom e Destruction; songs tutte uguali tra loro e terribilmente scontate in cui convince ben poco, a partire dal riffing fino ad arrivare alle vocals di tale Robert Gonnella alle prese con uno screaming monocorde che mostra più "stecche" che altro.
Al tutto aggiungiamo i soliti clichet del genere, qualche chorus qua e là che decanta i soliti "kill, destroy" ecc ecc (ebbasta!!! siamo nel 2011…) ed i soliti "break" di basso piazzati quasi casualmente come nell’insopportabile Destroy the State in cui innaturalmente i tedeschi allungano a sei minuti un brano che dopo due ha già detto tutto quello che doveva dire.
La cosa che più salta all’orecchio è che gli Assassin ogni tanto azzeccano anche qualche riff specie nei momenti più cadenzati, ma poi improvvisamente sprecano tutto con ripartenze caotiche e mai ordinate come nel caso del brano appena citato o della successiva No Fear in cui nell’apertura si intravede anche qualche concessione ad un sound più fresco e moderno.
Di questo Breaking the Silence insomma mi ha convinto ben poco, quasi nulla…probabilmente i più "feticisti" del genere lo troveranno interessante, così come è capitato che parte della critica probabilmente in soggezione psicologica da una band del 1983 (come se bastasse l’anagrafica) tenderanno anche a pomparlo, ma davvero di carne al fuoco in quest’occasione c’è veramente poco per non dire nulla.
Track-list:
01. Breaking the Silence
02. Raise in the Dark
03. Judas
04. Turf War
05. Destroy the State
06. No Fear
07. Kill or Be Killed
08. Real Friends
09. Strike Back
10. I Like Cola
(Full-lenght, Steamhammer, Febbraio 2011)
Voto: 5/10
Genere: Thrash Metal
Line-up: Michael Hoffmann (chitarra), Jurgen Scholz (chitarra), Bjorn Sondermann (batteria), Joachim Kremer (basso), Robert Gonnella (voce)
Curioso il destino dei tedeschi Assassin scioltisi nel 1989 con due album (trascurabili) all’attivo a causa del furto della propria strumentazione senza avere fondi finanziari per ricomprare il tutto ed oggi trovatisi sotto l’egida della SPV.
Le chiamano band di culto, io semplicemente le chiamo band "inutili" (con tutto il rispetto) la cui fortuna è stata esclusivamente il merito di suonare un determinato genere in una certa epoca.
Alzino infatti la mano coloro che si dichiaravano fans della band in periodo pre-reunion…mi sembra difficile trovarne qualcuno.
Ma aldilà delle considerazioni sulla qualità della band in base alla propria notorietà, Breaking the Silence non fa che confermare in pieno la mia tesi. Perchè non basta dichiarare che negli anni ’80 si suonava thrash metal per assurgere ad istituzione. Certo, per carità, l’onestà intellettuale dei teutonici non è minimamente messa in dubbio, così come la passione e la voglia di suonare tornata dopo l’abbandono forzato ed immagino quanto doloroso per l’infausto accadimento che l’ha causato.
Ma sinceramente nell’ascoltare i 43 minuti del qui presente Breaking the Silence non sono riuscito a trovare nulla che in qualche maniera abbia destato la mia attenzione.
L’album si compone di dieci tracce di puro ed incontaminato thrash teutonico sulla scorta di Sodom e Destruction; songs tutte uguali tra loro e terribilmente scontate in cui convince ben poco, a partire dal riffing fino ad arrivare alle vocals di tale Robert Gonnella alle prese con uno screaming monocorde che mostra più "stecche" che altro.
Al tutto aggiungiamo i soliti clichet del genere, qualche chorus qua e là che decanta i soliti "kill, destroy" ecc ecc (ebbasta!!! siamo nel 2011…) ed i soliti "break" di basso piazzati quasi casualmente come nell’insopportabile Destroy the State in cui innaturalmente i tedeschi allungano a sei minuti un brano che dopo due ha già detto tutto quello che doveva dire.
La cosa che più salta all’orecchio è che gli Assassin ogni tanto azzeccano anche qualche riff specie nei momenti più cadenzati, ma poi improvvisamente sprecano tutto con ripartenze caotiche e mai ordinate come nel caso del brano appena citato o della successiva No Fear in cui nell’apertura si intravede anche qualche concessione ad un sound più fresco e moderno.
Di questo Breaking the Silence insomma mi ha convinto ben poco, quasi nulla…probabilmente i più "feticisti" del genere lo troveranno interessante, così come è capitato che parte della critica probabilmente in soggezione psicologica da una band del 1983 (come se bastasse l’anagrafica) tenderanno anche a pomparlo, ma davvero di carne al fuoco in quest’occasione c’è veramente poco per non dire nulla.
Track-list:
01. Breaking the Silence
02. Raise in the Dark
03. Judas
04. Turf War
05. Destroy the State
06. No Fear
07. Kill or Be Killed
08. Real Friends
09. Strike Back
10. I Like Cola
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