NOVEMBERS DOOM - "Bled White"
(Full-lenght, The End Records, Luglio 2014)
Voto: 7,5/10
Genere: Death/Doom
Line-up: Garry Naples (batteria), Paul Kuhr (voce), Larry Roberts (chitarra), Vito Marchese (chitarra), Mike Feldman (basso)
(Full-lenght, The End Records, Luglio 2014)
Voto: 7,5/10
Genere: Death/Doom
Line-up: Garry Naples (batteria), Paul Kuhr (voce), Larry Roberts (chitarra), Vito Marchese (chitarra), Mike Feldman (basso)
Nuovo lavoro per gli statunitensi Novembers Doom vera
e propria istituzione della scena melodic/death internazionale, forti
di ben otto album alle spalle, di una carriera ormai ultra-ventennale, e
di un monicker che ormai risulta estremamente familiare a qualsiasi
metallaro di ogni estrazione.
A tre anni di distanza dal precedente Aphotic, album
a parere del sottoscritto leggermente sotto tono come da qualche
capitolo a quella parte, ecco tornare sulle scene il quintetto di
Chicago con il qui presente Bled White album sul quale
riponevo ben più di un dubbio vista la strada intrapresa dagli
americani, sempre più lontani dal primigenio concetto death/doom degli
esordi e sempre più adepti a percorrere lidi più comunemente vicini al
gothic più classico.
E come spesso accade in questi casi, Kuhr e soci piazzano il classico
“colpo di cosa” rinvigorendo il nome di una band che, in quanto a
classe e capacità compositive non ha nulla da invidiare, anzi, alla pur
agguerrita concorrenza.
Bled White non prende le distanze dal predecessore
ma ne rappresenta il degno passo in avanti; abbandonate le ultime
tentazioni più melodiche, la band torna a graffiare con un lavoro
finalmente convincente, quasi impeccabile nel bilanciare l’aggressività
più comune al death melodico dei nostri con le melodie avvolgenti di Aphotic.
Ne viene fuori così un lavoro che riporta la band laddove l’avevamo lasciata, a quel The Pale Haunt Departure che
nel 2005 rappresentò l’apice compositivo della band dell’Illinois; sia
chiaro, non a quei livelli qualitativi ma se non altro viene
riconfermato il trade-mark tipico dei nostri da sempre maestri nel
divincolarsi tra bordate tipicamene death metal ad atmosfere più calde e
suadenti.
Una dicotomia di suoni che si sviluppa non solo all’interno del
singolo brano ma anche più in generale nel raffronto tra vari brani che,
pur non rappresentando un concept, mescolano al meglio il mosaico
compositivo di un lavoro decisamente interessante dalla prima all’ultima
nota.
Atmosfere generale comuni sin dalla prima traccia, la title-track,
che probabilmente rappresenta meglio di ogni altro brano quel concetto
di “contrasto” tra riffing roccioso e growling serrato degno del miglior
Kuhr (mastermind della band americana dal lontano 1992 anno del debutto
discografico dei Novembers Doom).
La successiva Heartfelt scelta dalla band come
singolo apripista segue la stessa linea logica dell’opener: un’intro
subito diretta e decisa, giocata sul growling di Kuhr ed un chitarrismo
ruvido dal classico sapore death/doom sferzata da un ritornello giocato
su una clean vocals di sicura presa, break centrale e subito una
ripartenza che riporta alle atmosfere iniziali.
Il resto del lotto varia tra brani maggiormente melodici come la malinconica The Memory Room o l’evocativa Clear a vere e proprie bordate in classico stile death/doom come la diretta Unrest un vero pugno in pieno volto subito successiva all’unico pezzo strumentale dell’intero album, Scorpius.
Degno di menzione anche il capitolo finale del lavoro, la lunga The Silent Dark che,
forte anche dei nove minuti di durata, rappresenta quasi un “sunto”
musicale dei Novembers Doom del 2014, una band che sembrava destinata
verso un lento ed inesorabile oblìo ma che invece ha saputo tirar fuori
il classico “coniglio dal cilindro”.
Certo Bled White non sarà ricordato nella
discografia degli statunitensi come il classico capolavoro, ma di sicuro
rappresenta una tappa importante per una band che ha ancora tanto da
regalare.
Track-list:
01. Bled White
02. Heartfelt
03. Just Breathe
04. Scorpius
05. Unrest
06. The Memory Room
07. The Brave Pawn
08. Clear
09. The Grand Circle
10. Animus
11. The Silent Dark
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