Intervista ai NIHILI LOCUS


Avevamo un po' perso le tracce di loro, di questa band attiva nella scena doom/black metal italiana sin dai primi anni Novanta, ma la My Kingdom Music ce li riconsegna con un full-length che ci è davvero piaciuto, "Semper", di cui trovate la nostra recensione a questo link. Abbiamo parlato con R. e Ale di un bel po' di cose in questa interessante chiacchierata. 

1 - Ciao e benvenuti! Cominciamo parlando in generale di "Semper", che arriva quasi inaspettato e del vostro ritorno sulle scene. Cosa vi ha dato l'input per tornare?
R: Ciao e grazie. Piacere di essere qui… Si, decisamente una sorpresa. Lo è stato anche per noi anni fa, quando abbiamo iniziato a lavorarci. Volevamo esserci ancora, anzi “semper”. Il materiale che abbiamo inciso non poteva andare sprecato senza dargli una degna essenza, concretezza e completezza. E poi ci divertiamo, nonostante le nostre divergenze e peculiarità caratteriali, stiamo bene insieme.

2 - Quali sono le influenze musicali presenti e passate dei Nihili Locus?
ALE: Ridurre tutto al discorso sulle influenze musicali, passate o presenti, sarebbe limitante: finiremmo per compilare un semplice elenco di band e generi più o meno noti, moltiplicato per cinque, tanti quanti sono i membri del gruppo. Di fatto ci muoviamo ancora dentro quell’immaginario nato dal grande calderone della scena estrema tra la fine degli anni ’80 e la metà dei ’90, un periodo che sembrava inesauribile per varietà, originalità e qualità delle proposte. È in quell’ambito che ci sentiamo a nostro agio, senza la necessità di aderire a un genere preciso o a un’identità musicale predefinita.

3 - Che tematiche affrontano i testi di "Semper"?
R: Varie, ma legate ad esperienze personali. Non raccontiamo storie, ma noi stessi. I nostri pensieri, sentimenti, dolori e passioni, metaforicamente filtrate. Cose anche dolorose, fatti che hanno segnato un percorso o che hanno lasciato una o più cicatrici.

4 - Come nascevano i Nihili Locus e cosa ricordate dei primi periodi della band?
R: Sicuramente alcol e altro, ne hanno portati via parecchi di ricordi. Sembra comunque non passato così tanto tempo da quando incontrai per la prima volta gli Omicidio, un pomeriggio d’estate da Rock and Folk a Torino, credo 1989.Io, all’epoca ancora quattordicenne, già suonavo con un paio di band metal, ma la mia passione era il metal estremo. Ci siamo subito trovati bene. Di lì nacque tutto. Non solo una band, ma un’amicizia, una storia, un vita.


5 - Come pensate che si evolverà il sound dei Nihili Locus in futuro, e pensate che ci vorranno molti anni per ascoltare un altro vostro album?
ALE: Non vorremmo certo dover attendere ancora anni (troppi) prima di registrare nuovo materiale, e questa è una consapevolezza che per primi abbiamo noi. Oggi la line up è stabile, le divergenze sono state risolte, la voglia di mettersi in gioco c’è, così come l’amicizia e il piacere di fare ancora musica insieme: sono questi gli stimoli che continuano a spingerci. Il rovescio della medaglia, però, è la vita reale: la quotidianità spesso rema contro e costringe a fare i conti con impegni e responsabilità, richiedendo compromessi per poter continuare a suonare, creare e registrare.

6 - Se doveste convincere un nuovo ascoltatore a scegliere la musica dei Nihili Locus e a scoprirla, come cerchereste di convincerlo?
ALE: Semplice: se ti piacciono le atmosfere nebbiose, lugubri, dense con improvvise accelerazioni, se non ti riconosci in fronzoli e fighetterie varie ma apprezzi un certa attitudine musicale e non “Old School”, se ti piacciono i gruppi italiani che scrivono testi in italiano e vuoi supportare la scena underground italiana, Semper è il disco giusto…

7 - A livello di live state pianificando qualcosa?
ALE: Per quanto riguarda l’attività live, vale lo stesso discorso fatto prima: occorre trovare dei compromessi. Ci sarebbe piaciuto, naturalmente, suonare di più nella seconda parte dell’anno, dopo l’uscita di Semper, ma abbiamo dovuto fare i conti con alcune impossibilità e ostacoli che non potevamo ignorare. Per questo abbiamo fissato come obiettivo la primavera del 2026, periodo in cui puntiamo a portare Semper dal vivo e a promuoverlo al meglio delle nostre possibilità.

8 - Il sogno più grande per voi e per i Nihili Locus qual è?
ALE: Credo che, al di là delle aspirazioni personali e dei percorsi di vita di ciascuno, il pensiero condiviso sia quello di continuare a fare musica e portarla in giro suonando dal vivo. L’età, per quanto mi riguarda, non rappresenta un limite: al contrario, è uno stimolo a mettersi ancora in gioco, ma con maggiore consapevolezza ed esperienza

9 - Se ripensate a come sono andate le cose per la tua band, c'è qualche rammarico o pensate che tutto sia andato al meglio?
R: Avremmo dovuto crederci di più e aver avuto il coraggio di fare certe scelte quando era il momento. Magari le nostre vite ora sarebbero diverse e avremmo potuto vivere diversamente. In ogni caso, sono contento comunque di come siano andate le cose. La vita riserva un sacco di sorprese.

10 - A voi le ultime parole. Un saluto!
Grazie per il supporto e per questo spazio. Speriamo di incontrarci a qualche live, magari dei Nihili Locus. Cheers!!


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