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Intervista ai DRAGONHAMMER


Eccoci qui con i power metallers Dragonhammer, formazione storica italiana che continua a portare avanti un concetto di power metal di matrice soprattutto europea e che vede nelle tematiche epiche e fantasy la visione più idonea per completare la propria visione dell'arte. Ne parliamo con Marco Berrettoni, il batterista. Buona lettura!

1 - Ciao e benvenuto, Marco Cominciamo parlando in generale di "Second Life" e di che responsi ha avuto in generale dal pubblico e addetti ai lavori!
Second Life è il nostro ultimo lavoro in studio, uscito a Novembre 2022. Ora che ne parlo mi sembra incredibile siano trascorsi già 2 anni dalla sua uscita. Si tratta di un album epico, sinfonico e allo stesso tempo potente e diretto, che ha visto la compartecipazione di tutti I membri della band nella stesura. Abbiamo avuto tutti responsi più che positivi, sia dal punto di vista delle recensioni, che delle reaction, che come risposta dal pubblico che live ha apprezzato enormemente il nostro ultimo lavoro.

2 - Quali sono le tue e/o vostre influenze musicali presenti e passate?
Il gruppo nasce negli ultimi anni 90 – primi anni 2000, di conseguenza trova luce in un periodo d’oro per il power metal. Impossibile non citare I grandi nomi del genere, come Rhapsody, Stratovarious, Hammerfall, Blind Guardian, Avantasia da cui prendiamo largamente ispirazione ma abbiamo la fortuna di avere membri che provengono più o meno da generi differenti in ambito metal. Chi dal black, chi dal pagan, chi dal puro heavy, chi dal death ecc… Cerchiamo costantemente influenza da quello che ci piace, considerando però che le canzoni partono sempre da vissuti personali a cui noi adattiamo tutto l’aspetto musicale.

3 - Che tematiche affrontano i testi di "Second Life?
Capita a tutti -probabilmente- di vivere un momento in cui ci sentiamo oppressi, magari da una vita imposta da altri, che non è quella giusta. Un momento che ci uccide e ci demotiva e ci fa scivolare in una sorta di torpore dal quale possiamo risvegliarci solo smettendo di mentire a noi stessi. Ci sono anche, durante il nostro viaggio, eventi che cambiano la nostra esistenza: la perdita di qualcuno o il rischio di perderci, per esempio. Ad un certo punto capiamo come abbiamo vissuto fino ad allora, quali valori ha la nostra esistenza e come vogliamo portarla fino in fondo. Quando ce ne rendiamo conto, rinasciamo in una seconda vita. Questo è “Second Life“: un album che racconta quel momento in cui ci viene concessa una seconda possibilità e prendiamo coscienza di ciò che è veramente importante. Una storia che unisce tutti noi come uomini, ma anche i DRAGONHAMMER come band: le tre persone in copertina ritraggono il personaggio principale nelle sue tre fasi di vita che si collegano empaticamente al drago, l’essenza della band.

4 - Da quanto esistete? Per caso arrivavate da precedenti esperienze musicali?
Il gruppo nasce ufficialmente nel 1999 da un’idea di Max Aguzzi (ex vocalist e chitarrista) e Gaetano Amodio. Da subito la band cerca di calcare la grande ondata e diffusione del power metal cercando di imprimere il proprio stile, mischiando magari arrangiamenti più heavy a pezzi più neoclassici. Negli anni poi ci sono state differenti cambi di line up che hanno influenzato il sound della stessa band fino ad arrivare alla formazione odierna che ritengo sia, a mio avviso, la più stabile e affiatata. Come dicevo pocanzi ogni membro viene da percorsi musicali diversi e da esperienze musicali diverse, anche come generi di metal.


5 - Come pensi che si evolveranno i Dragonhammer in futuro? Hai già un' idea su come potrebbe evolversi il sound della band?
Second Life rappresenta un bel salto verso sonorità più epiche e sinfoniche rispetto ai precedenti lavori. Si è passati da un suono più rude e heavy a qualcosa di più definito ma allo stesso tempo potente. Sicuramente quello che la maggior parte dei nostri ascoltatori hanno notato è un largo utilizzo di orchestrazioni, totalmente assenti nei nostri precedenti lavori. Non escludo che, vista l’ottima risposta, band decida di proseguire su questa strada.

6 - Se dovessi convincere un nuovo ascoltatore a scegliere la musica dei Dragonhammer e a scoprirla, come cercheresti di convincerlo?
Sicuramente penso che per gli amanti del genere la band merita un ascolto in quanto ci avviciniamo stilisticamente ai sopracitati blasonati grandi nomi del genere. Oltre questo penso che la musica abbia l’incredibile capacità di coinvolgere l’ascoltatore e, specialmente Second Life, possiede questa capacità di coinvolgimento. Se ci soffermiamo un secondo, leggiamo I testi, capiamo la storia e nel mentre ci facciamo “cullare” dalle canzoni sono certo che in tanti possano immedesimarsi in quello che raccontiamo e cerchiamo di trasmettere. Questa è sicuramente la nostra arma più forte e che potrebbe avvicinare tanti alle nostre note.

7 - A livello di live state pianificando qualcosa di importante?
Ci sono tante “patate bollenti” in pentola ma è necessario rimanere sintonizzati sui nostri canali ufficiali per rimanere aggiornati su ogni novità: live nel nostro territorio e specialmente tour esteri e date in contesti molto importanti come quelli che ci hanno visto coinvolti negli ultimi anni (Tour Italiano con gli Angra, Rocke Castle, Masters of Rock …)

8 - Il tuo sogno più grande per la tua band qual è?
Sono certo di parlare a nome di tutti I membri quando dico che l’unica cosa veramente importante per noi è quella di far conoscere la nostra musica trasmettendo emozioni e coinvolgendo chi ci ascolta. Il nostro obiettivo è quello di lasciare un ricordo, qualcosa di positivo.

9 - A te le ultime parole. Un saluto!
Un sentito ringraziamento a The Sound Of Perseverance per averci dedicato questo spazio e a tutti I lettori per aver dedicato qualche minuto ad approfondire la nostra conoscenza. Vi invitiamo a seguirci su tutti I canali social e a scoprire la nostra musica e, perchè no, se è di vostro gradimento, a condividerla. Un saluto, ci vediamo presto dal vivo.


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